Anteprima “Italia 2015 il Paese nell’anno dell’expo” a Firenze

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Debora Serracchiani Angelino Alfano Salvatore Adduce sindaco Materia Aldo Bonomi anteprima Italia 2015. Il Paese nellanno dellEXPO Palazzo Vecchio Firenze
Debora Serracchiani Angelino Alfano Salvatore Adduce sindaco Materia Aldo Bonomi anteprima Italia 2015. Il Paese nellanno dellEXPO Palazzo Vecchio FirenzeSerracchiani: «imperativo fare sinergie e collaborazioni tra i territori regionali»

«Mettersi assieme. Non possiamo non creare una rete sapiente delle nostre eccellenze, dei nostri prodotti di qualità, dei risultati conseguiti nelle missioni economiches viluppate sui mercati dal nostro sistema imprenditoriale». Dal Friuli Venezia Giulia, “terra che fa innovazione e ricerca anche nell’agroalimentare”, deve «fare sistema» in vista del prossimo, ormai imminente, appuntamento dell’Expo Milano, come a Firenze, all’anteprima “Italia 2015 – Il Paese nell’anno dell’Expo”, ha indicato la presidente della Regione Debora Serracchiani.

Una sinergia, una rete che le realtà regionali italiane hanno studiato e realizzato, ha dichiarato Serracchiani a nome della Conferenza dei presidenti delle Regioni Italiane nel corso nella prima sessione dei lavori ospitati a Palazzo Vecchio (assieme al ministro dell’Interno Angelino Alfano, al sindaco di Matera “Città della Cultura 2019” Salvatore Adduce e al sociologo Aldo Bonomi), proponendosi di investire sull’Expo per «cogliere gli aspetti di ricaduta sul territorio per i comparti produttivi più strategici, per attrarre investimenti, per rilanciare il settore turistico».

«Occasione per l’Italia intera e per i suoi ottomila comuni» ha sottolineato il ministro Alfano, di fatto anche «una storia nel “Made in Italy” che parte dalla nostra tradizione contadina», secondo Aldo Bonomi, che per la presidente Serracchiani deve diventare evento per far vedere «quello che va» nel nostro Paese e nelle sue regioni, protagoniste delle eccellenze territoriali, sia in campo agroalimentare che in termini culturali. In questo contesto il Friuli Venezia Giulia, ha ricordato Serracchiani alla platea di Palazzo Vecchio, in cui si sono confrontati con il Governo nazionale (sei i ministri presenti: Maurizio Martina, Angelino Alfano, Paolo Gentiloni, Maria Elena Boschi, Dario Franceschini, Stefania Giannini) istituzioni del territorio, imprenditori, membri della società civile, coniuga la sua tradizione e la sua produzione enogastronomica proprio con innovazione e ricerca, «per guardare alla qualità, alla sicurezza alimentare, a nuovi filoni commerciali».

Non un caso, ha citato Serracchiani, che il Friuli Venezia Giulia, con le sue università, i suoi centri di ricerca, i suoi parchi tecnologici, sia capofila (assieme alla provincia di Bolzano e con Emilia-Romagna, Marche, Campania e Lazio) del progetto “Expo Milano” per la creazione di una rete internazionale permanente sul tema della sostenibilità, della trasformazione e della logistica delle produzioni agroalimentari, connesso al programma mondiale “Food, Research & Innovation Strategy”. Nell’ambito di questo progetto, un grande evento il 12 settembre 2015 a Milano (l’eccellenza dell’innovazione nei settori, ad esempio, della viticoltura, dell’ortofrutta, del caffè) e la realizzazione di una serie di manifestazioni territoriali, tutte sempre legate a scienza e ricerca: tra questi, è stato indicato, quello di Udine di fine giugno, dedicato alle produzioni di qualità del Friuli Venezia Giulia e dell’Europa centrorientale per la sostenibilità in campo alimentare.

Nei temi che potrebbero trovare ospitalità nella “due giorni” del capoluogo friulano, il focus sulla filiera della vite – il Friuli Venezia, patria del 75% della produzione mondiale di barbatelle, è l’unica regione italiana ad avere tutta la filiera della vite, ha sottolineato la presidente Serracchiani -, la rigenerazione degli scarti alimentari, la filiera corta, la crescita “blu” e dell’acquacoltura, il rapporto tra alimentazione e salute. A confermare e ribadire, ha concluso la presidente della Regione, l’immagine di un Friuli Venezia Giulia «sano e virtuoso», non più ai confini ma al centro dell’Europa, artefice delle grandi strategie della zona alpina e dell’area adriatico-ionica, con un patrimonio di conoscenze e buone pratiche che attraverso l’Expo 2015 potrà arricchirsi anche tramite il confronto e lo scambio delle esperienze maturate nei Paesi vicini.