La competitività delle imprese passa sempre più dall’export

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export regioni italiaBoom per il Veneto nel IV trimestre 2014: +7% grazie soprattutto ad Europa e Usa

«La competitività delle piccole imprese passa sempre più dall’export» ha detto Luigi Curto, presidente di Confartigianato Imprese Veneto commentando l’analisi dell’ufficio Comunicazione & studi dell’organizzazione in base ai dati Istat sulle esportazioni delle regioni italiane nell’arco del 2014. «Il quadro vede il Veneto confermare performance importanti – prosegue Curto–, servono però maggiori sostegni ad artigiani e Pmi, per aiutarli a penetrare con ancora maggiore efficacia i mercati esteri. Siamo realtà piccole ma eccellenti, servono investimenti regionali e nazionali per far arrivare maggiori risorse finanziarie, necessarie per realtà con scarsa capitalizzazione».

Nel quarto trimestre 2014, le esportazioni venete, pari in valore a 14.155 milioni di euro hanno fatto registrate un vero e proprio “boom”, con la crescita del 7% rispetto al trimestre precedente e +3,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La crescita è stata trainata dal notevole successo sul mercato statunitense e dall’ottimo andamento sui mercati più tradizionali come quelli europei.

Nell’intero anno 2014, le esportazioni venete, pari in valore a 54.117 milioni di euro, hanno fatto segnare un buon incremento (+2,7%o) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Buono, ma comunque inferiore, l’incremento delle vendite all’estero nazionali (+2%). Straordinario il saldo commerciale che ha sfiorato i 15.000 milioni di euro.

In termini dinamici, il Veneto si posiziona al dodicesimo posto. Le regioni più virtuose sono state Liguria (+10,2%), Basilicata (+9,9%) e Molise (+9,7%).

In termini assoluti comunque, si consolida la posizione di rilievo del Veneto. Nel ranking nazionale la regione (il cui contributo alla variazione dell’export nazionale è stato del 13,6%) è preceduta solamente dalla Lombardia con circa 109.568 milioni di euro (27,5%). Seguono l’Emilia Romagna, con il 13,3% ed il Piemonte, con il 10,7%. La Lombardia, pur mantenendo il primato, ha registrato una variazione più contenuta (+1,4%) e al di sotto della media nazionale. Nel panorama del NordEst, staccato il Friuli Venezia Giulia (+3%) e il Trentino Alto Adige (+1,8%). La crescita è stata trainata dal notevole successo sul mercato statunitense e dall’ottimo andamento sui mercati europei, in particolare la Gran Bretagna.

Scendendo nel dettaglio provinciale, il “fanalino di coda” è ancora una volta Padova che, similmente al I semestre 2014, ha evidenziato una dinamica negativa (-1,7%). La migliore è stata invece Belluno (+9,2%), seguita a distanza da Treviso (+4,8%). La maggior parte dell’export made in Veneto continua a provenire dalle province di Vicenza (16.066 milioni di euro) e Treviso (10.925 milioni di euro).

Considerando in dettaglio i settori di attività economica (manifatturieri e non), quelli che hanno contribuito maggiormente all’export veneto sono: macchinari ed apparecchiature (19,8%), prodotti delle altre industrie manifatturiere (9,6%), articoli in pelle – escluso abbigliamento – e simili (9,3%), apparecchiature elettriche e per uso domestico non elettriche (8,0%) e articoli di abbigliamento –anche in pelle e pelliccia (6,2%). Le crescite più virtuose hanno riguardato gli altri mezzi di trasporto (+17,9%), gli articoli in gomma e materie plastiche (+7,3%), gli articoli in pelle e simili – escluso abbigliamento (+7,2%), il legno e prodotti in legno e sughero – escluso i mobili (+6,0%), i prodotti delle altre industrie manifatturiere (+5,8%) e i macchinari e attrezzature (+4,6%).

Male invece i prodotti della metallurgia (-4,5%), di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (-7,2%), di prodotti agricoli, animali e della caccia (-4,1%), di prodotti farmaceutici (-13,7%) e di prodotti delle attività editoriali (-4,8%). Questi ultimi settori hanno anche risentito degli effetti dalle restrizioni commerciali russe connesse alla crisi in Ucraina. Una situazione relativamente stabile ha riguardato invece l’export di articoli di abbigliamento – anche in pelle e pelliccia (-0,1%), di prodotti tessili (-0,1%).

Più del 57% delle esportazioni manifatturiere venete è diretto verso paesi dell’UE28. Un primato consolidato visto che rispetto al 2013 i Paesi dell’UE28 hanno aumentato di +4,2% le loro importazioni dal Veneto con punte in Repubblica Ceca (+14,2%), Regno Unito (+11,9%) e Polonia (+8,0%). La Germania, con un aumento pari a +4,0%, si conferma il principale paese importatore intra UE (13,3% dell’export veneto); segue la Francia, con il 9,9% dell’export manifatturiero veneto. Diminuisce invece di -5,2% l’export verso l’Austria.

L’export manifatturiero extra UE ha registrato anch’esso un aumento, pari nello specifico a +1,3%. L’incremento è imputabile al traffico verso gli Stati Uniti (+12,4%), Hong Kong (+32,3%), Emirati Arabi Uniti (+13,9%) e Messico (+15,9%). Le contrazioni più importanti si sono registrate verso Russia (-9,7%) e Giappone (-12,3%).