Lavoro, presentato il piano straordinario 2015 della regione del Veneto

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piano straordinario lavoro veneto
piano straordinario lavoro venetoDonazzan: «sforzo straordinario per rilanciare l’occupazione, nonostante la situazione sia migliore di altre realtà italiane»

Il convegno “Il futuro oltre la Crisi” svoltosi presso il CUOA Business School di Vicenza, ha fornito l’occasione all’assessore al lavoro, formazione e istruzione della regione del Veneto, Elena Donazzan per presentare il piano straordinario per il lavoro 2015, documento che traccia la strategia della Regione per contrastare la crisi, supportare lo sviluppo delle imprese ed intervenire in aiuto di chi il lavoro non lo trova o lo perde.

«Il Piano Straordinario del Lavoro è – ha detto Donazzan – uno strumento per condividere una “visione d’insieme” e comprendere quale strategia guida l’azione regionale in questa difficile fase che richiede misure straordinarie e urgenti, ma certo non confuse, frammentate e non focalizzate. La crisi continua a farsi sentire pesantemente, ma il Veneto presenta, sia rispetto al dato nazionale sia rispetto alle regioni limitrofe dati migliori: un tasso di disoccupazione al 7,7% (contro l’8,8% dell’Emilia Romagna e il 9,4% del Friuli Venezia Giulia), un export che ha “agganciato” la ripresa internazionale, consumi interni che – timidamente – hanno invertito la tendenza negativa degli ultimi anni, un PIL che segna, finalmente, un’inversione di tendenza. Non si tratta certo di celebrare l’uscita dalla crisi, ma di riconoscere che questo modello veneto sta funzionando».

Donazzan ha ricordato l’approvazione in tempi rapidissimi del nuovo Piano operativo regionale del Fondo sociale europeo da parte dell’UE, che garantirà a questo territorio oltre 764 milioni di euro in 5 anni (ben 50 milioni in più rispetto al precedente POR) e che ci permetterà di impegnare già nel 2015 oltre 100 milioni per l’occupazione, la competitività aziendale, la coesione sociale.

«C’è tuttavia una forte preoccupazione – ha sottolineato Donazzan – per il futuro della Rete di servizi per il lavoro che oggi rappresenta un punto di forza del nostro sistema ed esprimiamo la più ferma contrarietà ad ogni ipotesi di costituzione di un’Agenzia nazionale, assolutamente invasiva delle competenze regionali. La Regione, pertanto, porrà in essere tutte le azioni necessarie per preservare il proprio sistema regionale dei servizi per il lavoro, determinante per la realizzazione della programmazione regionale. Il patrimonio di questo territorio sono le sue aziende. Ed è quindi fondamentale lavorare per la loro “messa in sicurezza” rispetto alle perturbazioni del mercato, sostenendole e stimolandole nei processi ristrutturazione, innovazione e di internazionalizzazione. Va fatto crescere anche il patrimonio professionale dei lavoratori e per questo abbiamo puntato molto – anche nel nuovo POR – sulla formazione continua e sul miglioramento delle competenze specifiche e di settore».

Donazzan ha ricordato gli assegni di ricerca, uno strumento di raccordo tra il sistema della ricerca e imprese, per cui la Regione ha stanziato 2,8 milioni di euro per il 2015. «Dobbiamo fare di più – ha detto Donazzan – per quelle persone non più giovani, hanno la responsabilità di una famiglia e che si trovano improvvisamente ad affrontare una situazione di difficoltà economica che si ripercuote inevitabilmente su tutto il nucleo familiare. Sostenere i lavoratori e le lavoratrici che sono anche padri e madri è una nostra priorità».

Per i giovani gli strumenti approntati vanno dalla Garanzia giovani, ai diplomi ITS (che garantiscono un veloce inserimento lavorativo), alle misure per il rientro dei giovani altamente qualificati che oggi hanno trovato una collocazione all’estero ma che ben volentieri porterebbero le loro competenze nelle imprese venete. «Giovani – ha concluso l’assessore – che parlino con sicurezza due lingue: l’inglese e la “lingua digitale”, per competere a livello globale. “Move for the future”, un piano di formazione linguistica è ha permesso a oltre 4.500 giovani di migliorare le proprie competenze linguistiche grazie anche ad un soggiorno di due settimane in un paese UE. Oggi riproponiamo questo strumento dedicato a tutti gli studenti degli ultimi anni della scuola secondaria di secondo grado e degli IeFP. Gli abbiamo dato un nome nuovo ed evocativo (“Move 2.0”), perché rappresenta certamente un’evoluzione del precedente, avendo una dotazione di risorse maggiore (e quindi essendo accessibile a più giovani, circa 12.000), ed essendo stato ripensato per essere ancora più efficace».  

Di seguito alcuni dati sulle risorse finanziarie del Piano presentato.

Tabella Risorse Finanziare 2015

Ambito di azione DESTINATARI Finanziamento RISORSE €
Formazione continua lavoratori e imprese POR FSE 2014 / 2020 Asse Occupabilità 19.000.000
Assegni di ricerca ricercatori 2.800.000
Outplacement lavoratori e imprese 3.800.000
Pari opportunità donne 5.000.000
Servizi al lavoro servizi al lavoro 2.500.000
Politiche attive disoccupati 10.200.000
disoccupati di lunga durata POR FSE 2014 / 2020 Asse Inclusione Sociale 14.000.000
Azione integrate di coesione territoriale soggetti svantaggiati 10.000.000
Responsabilità sociale d’impresa lavoratori e imprese 5.000.000
Lavori di pubblica utilità disoccupati Fondi regionali o nazionali 2.000.000
Formazione linguistica e mobilità degli studenti giovani studenti

POR FSE 2014 / 2020

Asse Istruzione e Formazione

3.600.000
      77.900.000


Tabella Obiettivi e Risultati Attesi

Ambito di azione Tipologia di destinatari n. destinatari/aziende Obiettivo Indicatore di risultato Valore target
Formazione continua lavoratori e imprese 3.200/1.600 Mantenimento o espansione dei livelli occupazionali nelle imprese servite

Variazione occupazionale complessiva nelle imprese servite

(a 1 anno dalla conclusione dell’intervento)

>0
Outplacement lavoratori e imprese 1.000 Inserimento occupazionale Variazione occupazionale complessiva nel bacino di destinatarie raggiunto 80%
Pari opportunità donne 1.250

– Mantenimento dell’occupazione (occupate)

– Inserimento occupazionale (disoccupate)

>0
Politiche attive disoccupati 2.500 Inserimento occupazionale Tasso di occupazione lordo* entro 1 anno dalla conclusione dell’intervento 80%
disoccupati di lunga durata 3.500 Tasso di occupazione lordo* entro 1 anno dalla conclusione dell’intervento 75%
Azione integrate di coesione territoriale soggetti svantaggiati 1.800 70%
Lavori di pubblica utilità disoccupati 500 70%
Assegni di ricerca Ricercatori 120

– Trasferimento di know how e di profili di eccellenza alle imprese

– Valorizzazione delle risorse umane di alto profilo

Numero di partecipanti che trovano lavoro, anche autonomo, entro 6 mesi dall’intervento 80%
Responsabilità sociale d’impresa lavoratori e imprese 850/420

– promozione di interventi in partenariato tra pubblico, privato e privato sociale;

– sostegno agli interventi e alle pratiche di RSI che si configurano come attivatori di partecipazione attiva e di welfare nei territori

Numero di aziende che adottano pratiche di RSI 75%
Formazione linguistica Giovani studenti 1.700 Formazione linguistica Percentuale di certificazione linguistica >90%

* Quota di destinatari con occupazione nel periodo di riferimento