Presentati a Milano gli spazi di 5.000 metri quadri che ospiteranno 420 aziende e consorzi alimentari del Belpaese
Presentato a Milano “Cibus è Italia” – il Padiglione Federalimentare ad Expo 2015 – dove centinaia di aziende e migliaia di marchi racconteranno al mondo la storia e il futuro dell’alimentare italiano. Grazie alla collaborazione con artisti internazionali e con il mondo del design si delinea un nuovo modello di marketing fieristico che attende per 6 mesi 35 delegazioni di buyers esteri.
Sarà un padiglione unico tra i 90 di Expo 2015, perché è il solo a raccontare i percorsi di tutte le filiere alimentari italiane grazie alla testimonianza di 420 tra aziende e consorzi, ed il solo a presentare un happening culturale all’esterno, con artisti che cambiano continuamente la sua facciata.
Oltre a ciò, il padiglione sperimenta un nuovo modello di marketing fieristico voluto e concepito dalle aziende italiane del settore. Grazie ad Expo, l’Italia delle fiere sta infatti realizzando nuovi format che potranno essere esperienze decisive per il settore; come dimostra il progetto “Cibus meets Design” che vede, grazie alla regia di Interni, le aziende alimentari di marca collaborare con i protagonisti del design italiano in iniziative organizzate sia nel padiglione sia nelle show room milanesi normalmente teatro del Fuori Salone.
“Cibus è Italia” esprime la forza di un settore manifatturiero che è già tornato a livelli occupazionali e di fatturato superiori al periodo pre-crisi nonché le competenze di Cibus che è la prima fiera al mondo del settore per numero di espositori italiani; in occasione di Expo Federalimentare e Fiere di Parma hanno sviluppato un concept proteiforme veramente unico ed in continua evoluzione. Il padiglione, autocostruito e il più grande tra quelli aziendali, presenta un percorso concepito per stupire sia il pubblico sia gli operatori professionali, per valorizzare storia e peculiarità dei prodotti italiani, per consentire alle aziende di fare incontri d’affari sulla terrazza privata, per comunicare al mondo la “contemporaneità” dello stile alimentare italiano e per federare il sistema Italia in un crescendo di eventi e visibilità dedicato alle nostre eccellenze.
La struttura, una vera e propria quinta pensata dall’architetto Francesco Di Gregorio, è organizzata su 5.000 mq, due piani di esposizione ed una terrazza per incontri, degustazioni, seminari e incontri d’affari. I primi due piani compongono un percorso “edutainment ipermediale” e immersivo di grande fascinazione. All’esterno una performance artistica “living”, sviluppata su architettura tessile creata ad-hoc, che cambia ripetutamente il look del padiglione, curata dal creativo multisciplinare e digital storyteller Felice Limosani.
«Il cibo italiano è cultura, cultura del fare e del sapere; del fare impresa su tutta la filiera, dal campo alla trasformazione fino alla somministrazione, del sapere multidisciplinare, dall’agronomia alla tecnologia fino alla scienza dell’alimentazione – ha dichiarato Antonio Cellie, amministatore delegato di Fiere di Parma –. Questo padiglione è il frutto di una operazione di successo che, grazie al decisivo supporto tecnico ed economico del ministro Maurizio Martina, ha raccolto in pochi mesi sul mercato 15 milioni di euro per investirli fino all’ultimo centesimo nel supporto al “Made in Italy” alimentare attraverso un programma di iniziative condivise con Federalimentare e le sue principali associazioni come Assolatte, Assocarni e AIIPA e con istituzioni e Consorzi di tutela come Afidop, ANICAV, Prosciutto di Parma, Ente Nazionale Risi e con territori e distretti food oriented come Parma, Novara o la Sardegna, con le Grandi Marche e le PMI».
Sono 15 le sezioni merceologiche in cui si snoda il percorso conoscitivo che consumatori e acquirenti avranno l’occasione di percorrere: Latte e Formaggi, Pasta, Riso, Dolci & Snack, Vegetali, Carni e Salumi, Filiera della carne bovina, Olio, Aceti e condimenti, Prodotti ittici, Bere Italiano (Caffè, Bevande, Acque, ecc), Tecnologie di Produzione Sostenibili, Nutraceutica, Comunicazione, Territori. Il vero valore aggiunto del padiglione è il massiccio programma di visite ed incontri di operatori commerciali esteri che si sta realizzando con l’Agenzia ICE. Nel corso dei 6 mesi della manifestazione, è previsto l’arrivo di migliaia di operatori provenienti da 35 paesi raggruppati in 12 delegazioni. Il modello di accoglienza dei delegati prevede una visita di 7 giorni: 3 in Expo e 3 a visitare le aziende e i territori di interesse sul territorio.
«Al momento ospitiamo nel padiglione 420 aziende – ha detto Paolo Zanetti, vice presidente di Federalimentare – ma in realtà, contando anche quelle rappresentate da consorzi e territori, arriviamo a oltre mille. Grazie a Cibus è Italia Expo è diventato per tutte le imprese alimentari Italiane una occasione unica per aprirci al mondo e tessere una fitta rete di relazioni di business. Nonostante la crisi, va detto subito che l’industria alimentare italiana ha le potenzialità per essere uno dei motori della ripresa della nostra economia».
Secondo Zanetti «il comparto alimentare da 2 anni è tornato ai livelli pre-crisi, nel 2015 è attesa un’accelerazione della produzione alimentare che dovrebbe portarla attorno a un tasso espansivo del +1%. Sul piano dei consumi interni ci si può aspettare un rimbalzo delle vendite alimentari di almeno 0,3 punti percentuali in media d’anno. Con un dollaro forte e condizioni di stabilità nell’Eurozona è possibile che il nostro export agroalimentare raggiunga l’obiettivo auspicato dal governo di raggiungere i 50 miliardi di euro entro il 2020 permettendo al “Made in Italy” alimentare di conquistare la leadership europea, colmando il gap con Francia e Germania».