La giunta camerale di Pordenone rilancia il riassetto della rappresentanza economica delle imprese
Per il Friuli Venezia Giulia basta una sola Camera di commercio regionale al posto delle odierne quattro attive su base provinciale: lo ha affermato la Giunta camerale di Pordenone, ribadendo l’analogo primo pronunciamento dell’agosto scorso
«Certo, per qualsiasi ragionamento definitivo – commenta il presidente Giovanni Pavan – dovremo attendere le decisioni di Governo e Parlamento. Nel caso in cui dalla riforma o autoriforma dovessero nascere obblighi di accorpamento tra Camere, l’assetto preferibile è quello di una sola, unica regionale». I presidenti delle associazioni di categoria del Pordenonense che siedono nella Giunta hanno sintetizzato a tale proposito che le soluzioni potrebbero essere molteplici. Quando si andrà a realizzare il piano di riorganizzazione dovrà essere valutato ogni aspetto che abbia a che fare con la territorialità dei servizi di vicinanza alle imprese e, non ultima, la localizzazione della sede istituzionale.
Secondo Michelangelo Agrusti, presidente di Unindustria Pordenone, «la Camera unica regionale è l’unica soluzione strategica plausibile, considerando anche i futuri assetti che parlano di territori più ampi come le macroregioni». Alberto Marchiori, presidente Ascom, ha citato l’esempio della Valle d’Aosta «che circa una decina di anni fa – ha detto – valutò la necessità della istituzione di una Camera di commercio». Secondo Silvano Pascolo (Confartigianato) «l’elemento cardine della riforma è che attraverso essa le imprese possano beneficiare di reali semplificazioni e servizi qualificati; con il risultato – ha aggiunto – di una drastica riduzione delle complicazioni burocratiche che invece pesano sempre di più sulle imprese». Unanimità anche da parte di Virgilio Maiorano, presidente Confcooperative e Cesare Bertoia, presidente Coldiretti.