Alto Adige, deliberati 2 milioni di spesa per attivare un comitato per tagliare gli sprechi della Provincia

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pab Arno Kompatscher e lassessora Waltraud Deeg al centro il direttore generale Hanspeter Staffler 1
pab Arno Kompatscher e lassessora Waltraud Deeg al centro il direttore generale Hanspeter Staffler 1In cinque anni dovrà rivedere tutti i capitoli di spesa. Polemica della opposizioni: «spendere per risparmiare»

Analizzare e rivedere il ricchissimo bilancio della provincia di Bolzano in ogni sua singola voce, puntando con forza su criteri quali l’efficienza e l’oggettiva necessità della spesa. Questo l’obiettivo intrapreso dalla Giunta e in maniera particolare dall’assessore alle finanze Arno Kompatscher con la delibera appena approvata, secondo cui nel medio periodo, secondo quanto previsto dal progetto “Innovazione amministrativa 2018”, il bilancio provinciale dovrebbe essere azzerato e riscritto secondo il principio dello “zero base budgeting”.

Di questo si occuperà un apposito comitato di revisione della spesa pubblica, un gruppo di lavoro formato da cinque persone che avrà a disposizione 400.000 euro all’anno per ciascuno dei prossimi cinque anni.

«Vogliamo riorganizzare la macchina amministrativa e ovviamente anche quella finanziaria – sottolinea l’assessora Waltraud Deeg – orientandola sempre di più al futuro e preparandola alle sfide poste da una società in forte e rapida evoluzione». I primi tre membri del Comitato sono stati appena nominati dal Consiglio provinciale: si tratta di Luca Bisio dell’Università Bicocca di Milano, nominato dall’opposizione, di Thomas Koler, in rappresentanza del mondo economico, e del funzionario provinciale Martin Steinmann, entrambi proposti dalla maggioranza.

«Siamo convinti – aggiunge la Deeg – che questi candidati possano rappresentare al meglio le istanze dell’amministrazione, dell’economia e della ricerca, e possano far sì che vengano raggiunti ottimi risultati». Ora il comitato verrà completato con l’indicazione dei due rappresentanti delle parti sociali, che verranno nominati ufficialmente dal presidente Kompatscher. Oltre rivedere nelle sue fondamenta il sistema di formazione del bilancio provinciale, il gruppo di lavoro avrà il compito di elaborare analisi, pareri e prese di posizione per incentivare lo sviluppo e l’utilizzo di modelli, metodi e strumenti innovativi da parte dell’amministrazione provinciale.

«L’articolo approvato nell’ambito della legge finanziaria – proseguono il presidente Kompatscher e l’assessora Deeg – mette a disposizione un importo di circa 400.000 euro l’anno per un periodo di cinque anni. Però, alla luce del fatto che non si tratterà di un organo permanente, che i compiti saranno limitati all’elaborazione della revisione della spesa, e che una gran parte del lavoro sarà svolto dagli stessi dipendenti provinciali, contiamo che il periodo necessario sarà limitato a 24 mesi, e che 400.000 euro risultino più che sufficienti per tutti e due gli anni».

Non è dello stesso parere l’esponente dell’opposizione italiana Alessandro Urzi di Alto Adige nel cuore: «il Consiglio provinciale ha costituito un Comitato per la revisione della spesa pubblica. I suoi compiti? Decidere dove tagliare la spesa superflua all’interno dell’amministrazione provinciale. Il paradosso? Costerà sino a 2 milioni di euro. Ossia la sostanza è che per tagliare qualche voce si spesa si spenderanno sino a 2 milioni di euro per pagare i consulenti e gli uffici che dovranno lavorare sull’obiettivo». Urzì non ha partecipato alla votazione di nomina del comitato perché « mi sono dichiarato indisponibile a sostenere il metodo scelto di spendere per risparmiare. Secondo me la soluzione pratica e logica era a portata di mano: costituire nell’ambito della amministrazione provinciale un pool di funzionari (quindi già retribuiti dalla amministrazione, e quindi a spese zero) e distaccarli a questa funzione temporaneamente e nemmeno necessariamente a tempo pieno. Dare poi un obiettivo di risparmio e attendere le proposte. Questo metodo non avrebbe comportato spese ed avrebbe permesso di occuparsi di taglio delle risorse interne a personalità consapevoli della complessità della struttura amministrativa locale, non super esperti in alcuni casi nemmeno locali che dovranno iniziare da zero».