Analisi dell’Anfia sul mercato dell’auto 2014

0
555
automobili autoparco porto genova fiat citroen 1
automobili autoparco porto genova fiat citroen 1Cresce l’immatricolazione di auto ecologiche e di Suv

«Nel 2014 il mercato dell’auto con circa 1.360.000 unità cresce del 4,2% sul 2013, pari a 55.000 autovetture in più. Un segnale positivo dopo 6 anni di cali consecutivi, anche se si tratta di un volume di vendite sui livelli del 1979».

Lo indica il focus sul mercato italiano dell’auto dell’Anfia, l’associazione di filiera dei produttori e della componentistica italiana legata al settore automobilistico. «Il mercato dell’auto italiano infatti, si caratterizza ancora da alcuni elementi di debolezza: alcuni segmenti che potrebbero fare da traino verso la ripresa, come quello delle auto aziendali, risultano ancora penalizzati da una fiscalità non equa rispetto a quella degli altri maggiori mercati europei; il segmento delle vendite ai privati, che rappresenta il canale più importante in termini di quota (oltre il 60%), non è nelle condizioni di esprimere appieno le sue potenzialità – continua l’Anfia -. Alla perdita di capacità di spesa delle famiglie (riduzione del potere d’acquisto per abitante del 12,7%, tra il 2007 e il 2013, a fronte di un aumento dei prezzi al consumo del 13,4%, fonte Bes 2014, Istat), si aggiunge, infatti, come aggravante, l’inasprimento delle imposizioni fiscali sull’auto che pesano, soprattutto, sui costi di gestione dell’autoveicolo: dal 1 gennaio 2015 è stato introdotto un aumento medio annuale dei pedaggi autostradali dell’1,3%; il consueto adeguamento biennale all’inflazione degli importi delle sanzioni, stabilito dall’articolo 195 del Codice della Strada in base ai dati Istat (+0,8% l’aumento atteso) troverà applicazione dal 10 gennaio 2015. Il carico fiscale sulla motorizzazione – come denunciato da anni da Anfia – è ammontato nel 2013 ad oltre 70,51 miliardi di euro (-2,6%1), pari al 16,5% delle entrate tributarie totali, una cifra impressionante se raffrontata al ridimensionamento del mercato autoveicolistico di questi ultimi quattro anni dal 2011 al 2014: -22,24%. Se si considera fisiologico un livello di mercato attorno a 1.800.000 autovetture annue per garantire un parco giovane, efficiente e sicuro e mantenere competitivo un settore industriale come quello automotive, allora si può affermare che sono mancate all’appello 1.400.000 vetture».

Secondo l’Anfia «i volumi degli anni di crisi hanno contribuito all’innalzamento dell’età media del parco, che è passato da 7,5 anni del 2003 a 9,5 del 2013. Nella prima metà del 2014, il mercato delle automobili è cresciuto del 3,5% rispetto all’anno prima. Il III trimestre registra il 4% in più di vendite e il IV trimestre fa meglio con il 6,1% di aumento. La spinta al mercato è stata data nella prima parte dell’anno dal noleggio, con un aumento delle vendite nel periodo di gennaio-giugno 2014 del 19% e una quota del 23,4% sul totale venduto, nel II semestre l’incremento è stato del 2,4% e una quota del 14,4%, dovuti alla stagionalità del comparto».

L’aumento delle vendite ai privati ha determinato un balzo delle immatricolazioni di auto a trazione alternativa, in particolare di vetture a GPL e a Metano. Le auto a gas sono una delle tecnologie “ponte” a basso impatto ambientale che, «insieme ai veicoli elettrici e ibridi, possono contribuire, nei prossimi decenni, a ridurre l’inquinamento dell’aria nelle nostre città. Il vantaggio non è solo ambientale, ma anche economico e occupazionale: l’Italia è leader nel mondo grazie ad una filiera di imprese di produzione di impianti, veicoli, distribuzione e manutenzione. Grazie al contributo delle vendite di veicoli a gas – prosegue lo studio dell’Anfia – l’Italia è il paese in Europa con la quota maggiore di vetture a trazione alternativa, davanti all’Olanda, che è il secondo paese dell’Ue».

Le vetture a basso impatto ambientale nel 2014 hanno superato le 218.000 immatricolazioni (+9,5%) e sono il 16,1% del totale venduto. Le vetture a trazione alternativa rimangono al di sotto della quota del 21,5% raggiunta nel 2009 grazie a misure di incentivazione: da allora il mercato ha subìto una pesante contrazione, riducendosi al 5,6% di quota con appena 98.000 unità nel 2011 e crescendo progressivamente fino al 2014, raddoppiando i volumi. «L’Italia – sottolinea l’Anfia – è il paese con il mercato auto ‘ecofriendly’ più grande dell’Ue, che ha permesso all’Italia di diventare in materia di emissioni inquinanti uno dei paesi più virtuosi dell’Unione e di aver raggiunto già nel 2011 con l’obiettivo fissato per il 2015 dalla Commissione Europea in termini di emissioni medie di CO2 prodotte dalle nuove autovetture vendute (130 g/km). Nel 2014 la media delle emissioni di CO2 delle nuove auto vendute in Italia risulta di 117,8 g/km. Hanno contribuito ai risultati positivi le vendite di auto Gpl e Metano. Da luglio le vendite delle auto a gas risultano in costante crescita, il consuntivo 2014 registra quasi 124.000 auto Benzina/Gpl (+7,1%) e oltre 72.000 auto a Benzina/Metano (+6,3%). Negli anni 2007-2013 il numero di auto a metano è cresciuto da 423.000 a oltre 773.000 unità. Nello stesso periodo il numero di auto a Gpl circolanti in Italia è cresciuto da 1 milione ad oltre 1.940.000. Crescono del 41% le immatricolazioni di vetture ibride, il mercato si attesta a 21.400 unità, di queste 20.700 sono a motore benzina/elettrico (+47%). Le vendite delle vetture solo elettriche sono state 1.100.

E’ più che raddoppiata la quota dei Suv (piccoli, compatti, medi, grandi) in Italia: passa infatti dal 9% al 20,6%. Lo rileva l’Anfia, in un focus sul mercato italiano dell’auto nel 2014. Le vendite complessive di vetture dei segmenti A e B passano da una quota di mercato del 52% nel 2008 (anno precedente all’introduzione degli incentivi del 2009, che porteranno la quota al 58% al 47% del 2014. Le vetture “alto di gamma” (Superiori, Lusso, Sportive, Suv Grandi, Monovolumi Grandi) calano dello 0,6%, dopo la pesante flessione del 23% circa nel 2013, dovuta all’introduzione del superbollo, che ha penalizzato le vendite dei modelli con potenza superiore a 185 kW, soggetti ad sovrattassa erariale che ormai non ha alcun senso, nemmeno di gettito fiscale, se non continuare a favorire l’impiego di leasing e noleggi basati sull’estero di auto prestazionali.

Infine, quattro regioni registrano una contrazione delle vendite nel 2014: il Piemonte (-15%), il Lazio (-6,6%), la Calabria (-0,6%) e la Sicilia (-1,7%). Le immatricolazioni delle regioni a statuto speciale Val d’Aosta e Trentino Alto Adige crescono complessivamente del 35% nel 2014 rispetto ad un anno fa e insieme pesano per il 15,9% del totale mercato (era il 12,2% un anno fa). Grazie alle immatricolazioni in Trentino, l’area NordEst ha immatricolato nel cumulato il 9,5% in più di un anno fa e raggiunto la quota del 31,3% del totale mercato.