Turismo, cultura e trasporti nella prossima programmazione di un’Euroregione presto allargata alla Regione Istriana

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Euregio senza confini da sx viviana benussi vicepresident eistria Peter kaiser governatore carinzia debora serracchiani luca zaia 1
Euregio senza confini da sx viviana benussi vicepresident eistria Peter kaiser governatore carinzia debora serracchiani luca zaia 1Lo strumento dell’Euregio “Senza Confini”, costituita tra Veneto, Friuli Venezia Giulia e Carinzia, sta dando i primi risultati concreti

A Trieste, in occasione dell’Assemblea del Gruppo europeo di cooperazione territoriale/Gect, sono stati siglati i primi due importanti accordi per lo sviluppo della collaborazione e lo scambio di esperienze in settori chiave, quali quello della sanità e della protezione civile, e parallelamente sono state gettate le basi della futura programmazione, incentrata su turismo, cultura e trasporti, di cui si occuperà, da subito, uno specifico tavolo tecnico.

I due accordi sono stati sottoscritti dai presidenti delle tre regioni: Debora Serracchiani per il Friuli Venezia Giulia, Luca Zaia per il Veneto e Peter Kaiser, per il Land Carinzia (Austria). All’assemblea e alla firma era presente anche, in veste di osservatore, la Regione Istriana (Croazia), con la vicepresidente Viviana Benussi.

«Dopo aver costruito, nei primi mesi di attività dell’Euregio, gli strumenti giuridici, ora arriviamo finalmente ai contenuti – ha detto la presidente Serracchiani -. Mi sembra che siamo partiti con il piede giusto, mettendo insieme le tre Regioni, per la prima volta in modo strutturale, su temi sensibili e fondamentali, la sanità, il sociale e le emergenze della protezione civile, e iniziando nel contempo a ragionare sulla futura programmazione, in altri settori strategici. Oltre a turismo e cultura, penso ad esempio ai collegamenti ferroviari, con la possibile estensione del progetto Micotra, e penso alle opportunità che possono arrivare dalla comune partecipazione alla Macroregione Adriatico-Ionica», lo strumento della Ue per consolidare la cooperazione economica e favorire l’integrazione nell’area dei Balcani.

«Avevamo promesso operatività e con la sottoscrizione di questi documenti rispettiamo l’impegno – ha detto il presidente Zaia – iniziando a lavorare concretamente su temi di interesse reale per le nostre popolazioni, come la sanità e la protezione civile. È la dimostrazione che la nostra Euregio non è una scatola vuota e tanto meno un poltronificio, ma un organismo gestito con oculatezza, evitando sprechi e a zero euro di indennità».

Di «collaborazione di grande livello e qualità tra le tre realtà regionali, destinata a portare rilevanti benefici alle popolazione – ha parlato il governatore carinziano Kaiser -. Il 2014 si è concluso nel migliore dei modi, con questo accordo. Sono certo che in futuro continueremo a lavorare molto bene assieme».

Un futuro in cui, a breve, l’Euregio si allargherà alla Regione Istriana, «una presenza fondamentale, voluta da tutti», come ha sottolineato Serracchiani. Come riferito dalla vicepresidente Benussi, infatti, l’Istria attende già per l’inizio del prossimo anno una decisione in questo senso del Governo della Repubblica di Croazia, per poter diventare componente effettivo del Gect. «Per la Regione Istriana è un sogno che sta per diventare realtà», ha detto Benussi. Un allargamento che, si auspica, possa essere esteso anche alla Slovenia. Qui c’è ancora da superare un problema tecnico, in quanto la vicina Repubblica non ha previsto, nel suo assesto istituzionale, le Regioni.

Sul piano concreto, partendo da un confronto sui diversi modelli, l’accordo in tema di sanità punta in particolare a strategie comuni per la promozione della salute e la sorveglianza epidemiologica, al rafforzamento della continuità delle cure, alla definizione di programmi condivisi per migliorare la qualità dell’assistenza e garantire la sostenibilità dei sistemi sanitari. Per quanto riguarda invece la protezione civile, le tre Regioni metteranno in connessione le rispettive centrali operative (a Klagenfurt, Palmanova e Venezia Marghera) per favorire lo scambio di dati e informazioni, ai fini della prevenzione di eventi calamitosi. E assicurano assistenza reciproca in caso di emergenza. Prevista anche un’esercitazione congiunta.

Ampia, infine, si profila la collaborazione nel turismo, quale volano di sviluppo economico. Si pensa soprattutto al cicloturismo, al turismo rurale, “slow” ed enogastronomico, agli itinerari culturali, alla valorizzazione dei siti della Grande Guerra, al turismo naturalistico. In tema di attività culturali, è stata anche ipotizzata una collaborazione tra teatri lirici (il Verdi di Trieste, la Fenice di Venezia e quelli di Klagenfurt e Lubiana), con un possibile abbonamento unico, rivolto a tutte le fasce della popolazione.

In materia di trasporti, il presidente Zaia ha posto ancora una volta l’accento sull’importanza del Corridoio Baltico – Adriatico, «una strategica opportunità di sviluppo – ha sottolineato – per i porti del NordEst».