Missione in Russia di Zaia per sostenere l’export delle aziende del Veneto

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Zaia a Mosca da sin. Umakhanov Zaia Dorokhin
Zaia a Mosca da sin. Umakhanov Zaia Dorokhin«Sono andato a Mosca per sostenere il nostro comparto produttivo ingiustamente penalizzato da sanzioni assurde»

Missione lampo a Mosca del governatore del Veneto Luca Zaia per sostenere il comparto produttivo regionale ingiustamente penalizzato dalle sanzioni imposte dall’Unione Europea alla Russia.

«Ho trovato piena disponibilità a dialogare e la comune volontà a consolidare i reciproci rapporti nonostante le sanzioni» ha detto Zaia al suo rientro dalla capitale russa dove ha incontrato il vice primo ministro Arkady Dvorkovich, il vicepresidente del Comitato industria della Duma che si occupa delle relazioni con le imprese Pavel Dorokhin e il vicepresidente del Consiglio della Federazione russa (Camera alta) Ilias Umakhanov.

«Ho ricevuto l’invito ad andare a Mosca – ha detto Zaia – e ho deciso di farlo, prendendo come occasione una fiera del mobile alla quale hanno partecipato numerose aziende venete. Di questa missione ho avvisato il nostro Ministero degli affari esteri, chiedendo una loro eventuale presenza agli incontri istituzionali. Per tutta risposta è arrivata il giorno prima della mia partenza una nota del dipartimento affari regionali della Presidenza del consiglio dei ministri che, evidenziando la non opportunità della visita, nella sostanza diceva di non andare. Ma siamo forse in guerra? Io ci sono andato comunque, perché là c’erano i veneti che stavano lavorando. Noi guardiamo alla concretezza dei fatti. Ho mantenuto aperto un canale diretto e i nostri imprenditori sono felici di questo, nonostante le difficoltà frapposte dalle sanzioni».

Zaia ha posto l’accento sui gravissimi problemi creati all’economia veneta dalla messa al bando della Russia di prodotti agroalimentari, tessili, dell’abbigliamento e della meccanica provenienti dai paesi dell’UE, compresa l’Italia, che stanno applicando le sanzioni nei confronti della stessa Russia come reazione al conflitto in Ucraina. «La Russia – ha detto Zaia – è per il Veneto un mercato prezioso, che crea ricchezza e lavoro. Le sanzioni si potevano tranquillamente evitare e altri Paesi hanno trovato soluzioni per aggirarle. Non vorrei che fosse l’Italia l’unica ad applicarle. L’export del Veneto verso la Russia è quasi di 2 mi1iardi di euro e le sanzioni pesano per 500 milioni. La preoccupazione dei nostri imprenditori è che si interrompano le relazioni commerciali sin qui costruite e che la Russia si rivolga ad altri mercati. Altro rischio che non possiamo permetterci è di perdere i flussi turistici dalla Russia».

Zaia ha sottolineato come «i rappresentanti istituzionali che ho incontrato hanno mostrato grandissima disponibilità e conoscenza della realtà del Veneto sia dal punto di vista produttivo che turistico».