L’ensemble austriaco propone un programma spaziante tra Haydn e Beethoven, con un’incursione in Sostakovic
Venerdì 14 novembre arriva (ore 20.45) nella sala dei concerti della Società Filarmonica di Trento il Quartetto Minetti (composto da Maria Ehmer, Anna Knopp, violini; Milan Milojicic, viola; Leonhard Roczek, violoncello). Un quartetto nato nel terzo millennio che ha già stupito il pubblico per il modo vivace e comunicativo di leggere le grandi pagine della letteratura.
Una visione assorbita negli anni di studio all’Università della Musica e delle Arti di Vienna e poi appresa dai grandi maestri dell’Alban Berg Quartet, dell’Artis Quartet, dell’Hagen e del Mosaique dai quali ultimi hanno preso l’idea di costituirsi professionalmente. Il nome Minetti Quartet fa riferimento a un’opera del famoso drammaturgo austriaco Thomas Bernhard (1939-1989) nato ad Ohlsdorf, città natale della componente femminile del complesso. I primi riconoscimenti di giurie e critici arrivano al Minetti nel 2003 quando i quattro giovani si meritano il premio “Haydn” a Vienna seguito dallo “Schubert” di Graz. Il resto è una progressiva conquista dei migliori e più esigenti palcoscenici del mondo musicale, quelli già calcati dai loro maestri: Wigmore Hall di Londra, Concertgebouw di Amsterdam, Palais des Beaux Arts Brussels, Festspielhaus Baden-Baden, Beethovenhaus di Bonn, Konserthuset di Stoccola, Vienna Musikverein e, naturalmente, quell’Italia da dove provengono i loro splendidi strumenti e dove tornano per questa attesa serata. Gli strumenti usati dalla formazione sono due violini di Giovanni Battista Guadagnini (1774) e Gaspare Lorenzini (1756) e un violoncello di Giovanni Tononi (1681), gentilmente messi a loro disposizione dall’Austrian National Bank; Milan Milojicic suona una viola di Bernd Hiller.
I sei quartetti op. 76 – noti anche come “Quartetti Erdödy” dal nome del dedicatario – rappresentano l’ultima raccolta completa di questo genere composta da Haydn tra il 1796 e il 1797, in contemporanea alla stesura dell’oratorio La Creazione. L’epiteto “Le Quinte” del Quartetto n. 2 nasce proprio dal tema d’apertura, basato su una successione di due intervalli di quinta discendente, in un’atmosfera oscura presto spazzata via dallo spumeggiante Witz (‘umorismo’) haydniano. Da un Adagio cantabile tutto violinistico si passa poi alle fioriture melodiche del Minuetto per concludere con un Vivace di ispirazione quasi sinfonica. Un’atmosfera più raccolta, da Hausmusik, è invece voluta da Beethoven per il suo Quartetto op. 95 (1810, pubblicato nel 1816), composto “per un piccolo circolo di connoisseurs (intenditori) e non per essere eseguito in pubblico”. L’essenza dell’opera va ricercata in quel sottotitolo “Quartetto serioso” indicante un carattere rigoroso, essenziale, contenuto, che in alcuni tratti già sembra preannunciare elementi dello stile tardo del compositore. Il Quartetto op. 110 di Sostakovic fu scritto a Dresda in soli tre giorni nel luglio 1960 “in memoria delle vittime del fascismo e della guerra”. Nonostante la dedica ufficiale, centrale è qui la componente autobiografica che, a detta del compositore, rende il quartetto un personalissimo necrologio in musica: “Ho riflettuto sul fatto che, se un giorno o l’altro morirò, sarà difficile che qualcuno scriva una composizione dedicata alla mia memoria. Per questo ho deciso di scriverla di mio pugno”. Un’opera intima e meditativa, realizzata su un’architettura di autocitazioni (da Lady Macbeth alle Sinfonie) saldate da quella ricorrente cellula tematica “DSCH” (“re, mi bemolle, do, si naturale” secondo la notazione tedesca) che altro non è che la firma del compositore celata in una delle pagine cameristiche più intense del Novecento.
Programma
J. Haydn
(1732-1809)
Quartetto op. 76 n. 2 “Le Quinte” in re min.
Allegro – Andante o più tosto allegretto – Minuetto – Finale. Vivace assai
D. Sostakovic
(1906-1975)
Quartetto n. 8 op. 110 in do min.
Largo – Allegro molto – Allegretto – Largo – Largo
L.v. Beethoven
(1770-1827)
Quartetto op. 95 in fa min.
Allegro con brio – Allegretto, ma non troppo – Allegro assai vivace, ma serioso – Larghetto espressivo. Allegretto agitato. Allegro