Ventiquattro autotreni con un carico complessivo di oltre 1.000 tonnellate hanno stazionato, contemporaneamente sulla nuova opera
Collaudo superato per il secondo dei due viadotti sul fiume Piave (il primo, concluso nel luglio dello scorso anno attualmente ospita il traffico, su due corsie, in entrambi i sensi di marcia), una delle opere più impegnative fra quelle realizzate nel primo lotto della terzia corsia (Quarto D’Altino-San Donà di Piave) sulla A4 Venezia Trieste.
Un “esame” che, dal punto di vista pratico, ha previsto il posizionamento di 24 autotreni (“bilici”) distribuiti su più file e raggruppati in punti diversi del ponte per verificarne la stabilità.
Una struttura del genere è sottoposta a costanti vibrazioni e deve essere in grado di reggere flussi di traffico molto elevati, soprattutto di mezzi pesanti, quelli che maggiormente logorano le strutture tecniche stradali. Ogni camion è stato riempito con ghiaia e sassi fino al massimo della sua possibilità di carico per complessivi 440 quintali e posizionato in modo da consentire ai tecnici di controllare la risposta della struttura alle massime sollecitazioni sia dal punto di vista della flessione, sia della torsione. Non visibile a occhio nudo, ma rigorosamente certificata dagli strumenti che la rilevano, la flessione massima è stata di 25 centimetri.
Una serie di prove che si basano su standard europei di sicurezza che hanno visto impegnati, per due giorni, i tecnici di Autovie Venete e quelli dell’Ati (associazione temporanea d’imprese comprendente Salini – Impregilo S.p.a. (Mandataria), Impresa di Costruzioni Ing. E. Mantovani S.p.a.; Consorzio Veneto Cooperativo S.c.p.a.; So.Co.Stra.Mo S.r.l.; e Carron Cav. Angelo S.p.A.) che sta lavorando nel cantiere del primo lotto oltre, naturalmente al collaudatore.
Giunti ormai alla fase finale, i lavori sul tratto Quarto-San Donà si concluderanno entro l’anno, con notevole anticipo sul cronoprogramma.