Decreto “Green Economy” del governo Renzi, opposizione dura dal Veneto in ambito Conferenza delle regioni

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montagna rifiuti termini imerese 1Zaia: «il mio è un no netto all’esportazione fuori regione dei rifiuti». Ciametti: «Renzi punisce chi fa la raccolta differenziata portando agli inceneritori del Nord i rifiuti indifferenziati del Mezzogiorno»

Sulla corretta gestione del ciclo dei rifiuti scoppia un’altra querelle tra le regioni virtuose e il governo Renzi che, con il decreto “Green Economy” consente alle regioni che fino ad oggi non hanno allestito un ciclo dei rifiuti sostenibile puntando sulla raccolta differenziata e sul riciclaggio spinto di esportare i loro rifiuti indifferenziati negli impianti di trattamento (inceneritori e discariche autorizzate) delle regioni del Nord, dove la media della differenziata supera ormai l’80%.

In sede di Conferenza delle regioni, il Veneto ha dichiarato il proprio secco no al decreto governativo. «Non è pensabile che il governo decida di testa sua e vanifichi sacrifici, investimenti e il lavoro svolto anche in campo ambientale e della raccolta dei rifiuti da parte di cittadini e Regioni che hanno fatto l’impossibile per contrastare l’inquinamento» dice l’assessore regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, secondo cui il governo intende accentrare le politiche relative agli inceneritori.

Duro lo scontro a Roma nel confronto tra Veneto e Campania, la quale sosteneva a testa bassa la scelta governativa. «Certo – ha spiegato Ciambetti – perché grazie a quella politica la Campania potrà inviare nei nostri inceneritori i suoi rifiuti: a noi le scorie e le Pm10 che inquinano l’aria, a loro la liberazione da un problema. Il dramma è che per anni noi abbiamo insistito nella raccolta differenziata, raggiungendo importanti risultati, e facendo confluire negli impianti solamente una parte minima dei rifiuti. Dalle regioni del Mezzogiorno arriveranno invece carichi indistinti. Ecco perché mi sono indignato e opposto contro il parere positivo della Conferenza delle regioni ad un atto che punisce i cittadini onesti».

All’inizio della seduta era la Lombardia a guidare la rivolta contro il decreto “Green Economy”, ma nel corso della discussione ai lombardi si sono affiancati la Toscana e appunto un Veneto più che combattivo. Ed è stato appunto un inedito Ciambetti a scagliarsi contro la Campania. “Forse troppi dimenticano che l’Unione Europea ha pronto un fascicolo di infrazione dell’Italia sulle Pm10 – ha detto Ciambetti – anzi, da quanto so proprio queste ore potrebbero essere decisive a Bruxelles su questo argomento e comunque entro fine anno scadranno i termini e diventerà esecutiva la sentenza, già definitiva, della Corte Europea per la drammatica emergenza rifiuti a Napoli del 2008, con una multa in arrivo di ben di 183 milioni E noi dobbiamo pagare. Pagare doppio perché per arginare il caos lo Stato ora vuole nei fatti punire le Regioni e i cittadini che hanno fatto la raccolta differenziata, i comuni che attuano le disposizioni di blocco del traffico, chi ha pagato la Tariffa di igiene ambientale e via dicendo, premiando, come al solito, chi ha fatto ben poco».

Ciambetti ha incalzato sottolineando che «a Napoli il presidente della regione Campania litiga con il sindaco mentre la raccolta differenziata nel capoluogo partenopeo negli ultimi quattro anni è scesa di un punto percentuale e oggi è al 20% quando la Campania ha complessivamente appena superato il 50% e non si è realizzato nemmeno un impianto di compostaggio. Per arginare situazioni di questo tipo noi dovremmo sottostare alle decisioni del Governo Renzi il quale farà dirottare negli impianti di casa nostra i rifiuti altrui. Non mi pare una soluzione né giusta, né accettabile e di certo non green ma neppure tanto trasparente».

A Ciambetti ha fatto eco il governatore del Veneto Luca Zaia: «il mio no a qualsiasi ipotesi di arrivo di rifiuti indistinti da altre regioni è chiaro e netto. Lo è stato in passato a fronte di altre analoghe ipotesi, lo è anche oggi». Secondo Zaia «l’autosufficienza nella gestione della risorsa rifiuti dev’essere un obiettivo prioritario, seriamente perseguito da tutte le regioni, non un optional. Quanto vuole introdurre il governo con questo decreto cerca di scaricare nuovamente sulle regioni che hanno fatto molto, soprattutto in termini di raccolta differenziata, i problemi di quelle che non hanno saputo attuare politiche efficaci in questo settore. Ma il Veneto – ribadisce Zaia – non è più disposto a pagare per le carenze di altri».