Ospedale di Padova, quello nuovo si può fare nell’areale del vecchio

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massimo bitonci  sindaco di padova 1Bitonci: «inutile sprecare denaro pubblico e danneggiare i cittadini»

Dopo che la regione del Veneto ha revocato la dichiarazione di pubblico interesse per la realizzazione del nuovo ospedale di Padova nell’area ovest della città, il pallino è tornato in mano al comune patavino, dove la nuova amministrazione del sindaco Massimo Bitonci è determinata alla riqualificazione ed ampliamento di quello esistente, agli stessi costi di quello scientifico ipotizzato a Padova ovest, con in più il vantaggio di far rimanere tutti insieme i reparti per la cura dei pazienti e quelli dove si farà la ricerca, senza dividerli fra due strutture, con i conseguenti disagi nel trasporto dei ricoverati da un polo all’altro.

«Fare due ospedali non risponde alle esigenze dei pazienti meglio unificare – dice Bitonci – tute le strutture in un’unica realtà che incorpori lo Iov, il Sant’Antonio, il polo scientifico e l’ospedale attuale».

La giunta comunale ha deliberato un mandato con cui si dà al sindaco Bitonci il mandato di trattare con la Regione per rinegoziare l’Accordo di programma con la Regione, l’Azienda ospedaliera, lo Iov e l’Università che stava alla base del progetto, ora abbandonato, di Padova ovest.

Anche il tema del maggior costo della ristrutturazione ed ampliamento dell’ospedale esistente rispetto alla costruzione ex novo è stata smontata da Bitonci: «grazie al supporto gratuito dell’ing. Werner Rainer, uno dei massimi esperti di ingegneria clinica, è stato possibile appurare che la ristrutturazione ed ampliamento costerà esattamente con la costruzione del nuovo polo di Padova ovest, 779 milioni di euro, salvo che nella nostra proposta si ottiene con la stessa cifra una ristrutturazione un ampliamento, due strutture al prezzo di una».

Nel progetto dell’amministrazione Bitonci c’è solo un difetto: quello dei tempi di costruzione di tutto il complesso: per ristrutturare ed ampliare ci vogliono 15 anni invece dei 9 previsti per la realizzazione del polo di Padova ovest. Ma si tratta di un “dettaglio” secondario, visto che l’idea è quella di procedere per stralci, dando la priorità alle strutture che necessitano maggiorente di ampliamento, anche al fine di ridurre i costi di costruzione, che in questo modo potrebbero essere sostenuti tutti dalla Regione senza ricorrere al coinvolgimento dei privati con il project financing e ai relativi maggiori costi.

La nuova struttura avrà una capacità minima di 1.320 posti letto, espandibili a 1.760. Se la struttura avrà un piano in più, la capacità varierà da 1.560 a 2.200 posti letto.