I Giovani di Confindustria Padova chiedono più fondi per la ricerca

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rodolfo cetera vice presidente GGI confindustria pd 1Cetera: «le Pmi hanno fame di innovazione. Esaurito il budget regionale (7 milioni) per assegni di ricerca. Credito d’imposta strutturale per investimenti in R&I»

La presentazizone dell’iniziativa “Notte europea dei ricercatori” in programma il 26 settembre ha dato l’occasione al presidente dei Giovani Imprenditori e vice presidente di Confindustria Padova, Rodolfo Cetera di fare il punto sul mondo della ricerca locale.

«Promuovere la ricerca, pubblica e privata, incoraggiando il dialogo tra industria, mondo della ricerca e istituzioni è il perno – secondo Cetera – di una strategia per ricominciare a crescere, aiutando le imprese a consolidare la specializzazione nel medium e hi-tech. Nasce da questa convinzione l’impegno di Confindustria Padova per favorire la conoscenza reciproca e l’incontro tra imprese e mondo della ricerca e oggi la nostra collaborazione con l’Università di Padova per la “Notte europea dei Ricercatori”. Confindustria Padova metterà in vetrina le attività per far incontrare ricerca e impresa e l’esperienza dei 15 assegnisti di ricerca che, con il nostro supporto, sono attualmente impegnati in aziende industriali della nostra provincia».

Per il presidente dei giovani industriali patavini «non basta investire sulla conoscenza bisogna puntare a trasformare il risultato della ricerca in prodotti e servizi innovativi». «Le imprese hanno fame di innovazione. Lo dimostrano gli incentivi per le assunzioni di ricercatori, 7 milioni messi a disposizione dalla Regione Veneto e andati subito esauriti, con cui 145 aziende industriali del Veneto hanno avviato progetti di ricerca su temi di specifico interesse aziendale. Lo conferma l’adesione ai progetti di Confindustria Padova per il matching tra ricerca e impresa, come STEPS, percorso formativo per dottorandi di tutte le aree disciplinari che in due anni ha avvicinato alle aziende oltre 200 tra i migliori giovani cervelli dell’ateneo. Con l’apprendistato in alta formazione 15 brillanti laureati hanno potuto svolgere il dottorato di ricerca in azienda e altri sei ne partiranno a breve».

«Diamoci obiettivi ambiziosi – ha rilanciato Cetera – a partire da questa solida collaborazione con ateneo e Regione. Rendiamo ancora più fluido il dialogo, aumentiamo il budget per gli assegni di ricerca per moltiplicare questa opportunità nelle Pmi e favorire l’evoluzione del dottorato in chiave industriale e occupazionale. Su 800 dottori di ricerca diplomati ogni anno in Veneto, solo il 20% resta in accademia. Oltre 600 potrebbero essere assorbiti dal sistema produttivo, un grande bacino potenziale di competenze per le imprese. Per questo insistiamo da tempo e oggi rilanciamo con forza al Governo la richiesta di un credito d’imposta automatico e strutturale per gli investimenti in ricerca e innovazione, fondamentali se vogliamo salvaguardare e far crescere il nostro manifatturiero e riprendere la crescita».