Friuli Venezia Giulia, per la montagna possibile un’agricoltura di alta qualità

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FVG sergio Bolzonello 1Bolzonello: «investire per evitare lo spopolamento e per tutelare il territorio»

«I territori montani non hanno una produzione agricola paragonabile a quella di pianura ma presentano interessanti potenzialità per un’agricoltura a basso impatto ambientale, multifunzione e di qualità».

Lo ha detto il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Sergio Bolzonello, intervenendo all’incontro promosso dal comune di Travesio e allargato ai sindaci della Val d’Arzino, della Val Cosa e della Val Tramontina per fare il punto sui problemi della montagna pordenonese e individuare strategie utili a contrastare lo spopolamento e il progressivo abbandono delle attività economiche tradizionali.

Punto centrale delle richieste avanzate dagli amministratori locali la valorizzazione degli aspetti rurali delle tre vallate, da declinare in quattro interventi prioritari: l’agevolazione dei processi di riordino fondiario nelle campagne e nei boschi per ottimizzarne lo sfruttamento; il sostegno ai progetti d’irrigazione che permettono un raccolto minimo garantito; l’introduzione di misure efficaci per limitare i danni provocati dalla fauna selvatica; l’individuazione di buone pratiche per valorizzare il territorio e l’ambiente a fini turistici. Un insieme d’indicazioni raccolte dal vicepresidente Bolzonello, che ha condiviso il ruolo assegnato all’agricoltura sia dal punto di vista economico, sia come volano per la tutela del paesaggio, della biodiversità e della prevenzione dei rischi idrogeologici.

«Nel nuovo Piano di Sviluppo Rurale 2014-20 – ha spiegato Bolzonello – abbiamo individuato una serie di azioni che vanno proprio in questa direzione, sfruttando appieno i margini di manovra consentiti dalla UE. Abbiamo individuato infatti procedure semplificate per la concessione dei finanziamenti legati alle superfici coltivate e degli aiuti destinati al mantenimento dei prati e dei pascoli, abbiamo previsto un sistema più snello per l’erogazione delle indennità compensative e destinato risorse consistenti agli investimenti irrigui aziendali, con una premialità per quelli che consentono il maggior risparmio d’acqua».

Bolzonello ha posto anche l’accento sulla necessità di sfruttare appieno nuove e più strette sinergie tra l’agricoltura e il turismo, facendo leva sulla diversificazione delle produzioni locali, l’adeguata valorizzazione dei prodotti e una loro efficiente distribuzione sul territorio, combinando questa offerta con il patrimonio naturalistico e storico della Val d’Arzino, i corsi d’acqua della Val Cosa, i laghi e gli scenari della Val Tramontina, che possono rappresentare significativi elementi di attrattività per sportivi e turisti. L’obiettivo è creare le condizioni per fare delle tre vallate un esempio di montagna attiva, dove agricoltura, natura e sport consentono di offrire un’esperienza turistica unica. «Un obiettivo – ha concluso il vicepresidente – che diventa credibile se aziende agricole, istituzioni locali, regione riusciranno a cooperare con sinergia e chiarezza di obiettivi».

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