Morto a Milano don Luigi Verzè, fondatore dell’ospedale San Raffaele

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Nato ad Illasi (VR), ha saputo dare una svolta alla ricerca scientifica in campo sanitario

Don Luigi Verzè è morto a Milano, all’età di 91 anni. Il fondatore dell’ospedale San Raffaele è deceduto intorno alle 7.30 presso l’Unita Coronarica dell’ospedale, dove era stato ricoverato durante la notte per l’aggravarsi della sua situazione cardiaca.
Don Verzè era nato il 14 marzo 1920 a Illasi, in provincia di Verona. Nel 1947 si era laureato in Lettere classiche e Filosofia con padre Gemelli all’Universitá Cattolica di Milano e nel 1948 è stato ordinato sacerdote.
Il funerale si terrà lunedì 2 gennaio a Illasi (Verona), dove sarà sepolto in un primo momento nel cimitero di Illasi. Nelle sue volontà ha però espresso il desiderio di essere tumulato nella cappella della Madonna della Vita del San Raffaele dove aveva fatto allestire un apposito spazio dietro all’altare.

Il fondatore del San Rafffaele è deceduto proprio in quella che avrebbe dovuto essere la giornata clou per il San Raffaele con la prevista l’asta con l’apertura delle buste con le offerte per l’acquisto della struttura sanitaria gravata da debiti di 1,5 miliardi di euro accumulatesi durante la sua gestione. In gara per il San Raffaele i protagonisti della sanità italiana privata, come gli imprenditori Giuseppe Rotelli (gruppo ospedaliero San Donato) e Gianfelice Rocca (gruppo Humanitas). Le nuove offerte alternative all’offerta presentata dalla cordata della Santa Sede, su indicazione del Segretario di Stato Vaticano, Tarcisio Bertone, arriveranno al notaio Enrico Chiodi Daelli.

Divenuto segretario del santo don Giovanni Calabria, nel 1958 ha fondato l’Associazione Monte Tabor e nella seconda metà degli anni Sessanta sono iniziati i lavori di costruzione dell’ospedale a Segrate, alle porte di Milano. Il 30 aprile 1970 è nata la Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor, a cui viene conferito il San Raffaele in costruzione. Il 31 ottobre 1971 viene accolto il primo malato, mentre nel 1972 il San Raffaele viene riconosciuto Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico e dal 1982 è diventato polo universitario della Facoltá di Medicina e Chirurgia dell’Universitá Statale di Milano. Negli anni Ottanta, a fianco dell’ospedale, capace di circa 1.300 posti letto e di una struttura articolata su 11 dipartimenti e 45 specialità cliniche, don Verzè si è dedicato alla realizzazione e all’ampliamento di strutture altamente specialistiche, come il Dimer, Dipartimento per la Medicina Riabilitativa, il Dicor, Dipartimento per le Malattie Cardiovascolari, il Centro San Luigi Gonzaga per l’assistenza ai malati di Aids, il Dipartimento di Neuroscienze presso il San Raffaele Turro. Nel 1992 è nato il Dibit1, il Dipartimento di Biotecnologie e Centro di Ricerca scientifica. Nel 2003 ha costituito il Movimento Medicina-Sacerdozio e nel 2010 è stato inaugurato il Dibit2 che ospita aule universitarie e nuovi laboratori per la genomica e proteomica. Nel corso del 2011 sono emersi i problemi finanziari del San Raffaele, dovuti all’elevato indebitamento del gruppo che hanno portato al dissesto del gruppo sanitario.

La scomparsa del sacerdote ha suscitato il cordoglio di molti amministratori pubblici che lo hanno conosciuto ed apprezzato, tra cui il presidente della regione Veneto, Luca Zaia: “nato e cresciuto nella provincia veronese, don Vernzè si è formato alla scuola di un grande santo come don Giovanni Calabria, che dedicò tutta la sua vita agli ultimi. Don Verzè ha capito che assistere significa mettere insieme tutte le capacità che l’uomo e la modernità possono esprimere, dalla ricerca scientifica alla tecnologia, e grazie a questa intuizione ha costruito quella che rimane una delle grandi realtà internazionali per la cura delle malattie come il San Raffaele”. Per l’assessore veneto alla sanità, Luca Coletto, “con don Verzè scompare una figura veronese che ha lasciato e lascierà il segno nella storia della sanità italiana, che ha lasciato un insieme di valori che spero ora non vadano dispersi”.