Saldi invernali, avvio positivo in Trentino

Gravante (Federmoda Confcommercio) e Paissan (Confesercenti): «effetto mercatini per qualche giorno».

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In provincia di Trento, dove i saldi invernali sono sostanzialmente liberalizzati e basta una comunicazione ufficiale 15 giorni prima dell’avvio che è avvenuto in largo anticipo rispetto a quanto avvenuto a livello nazionale, gran parte degli esercizi commerciali ha cominciato le liquidazioni di fine stagione.

«Il business è cominciato in maniera discreta, niente male – osserva Gianni Gravante, presidente regionale del Trentino Alto Adige di Federmoda Confcommercio -. Si temeva un avvio in sordina, mentre invece abbiamo visto che l’atteggiamento dei b. Si avverte ancora l’effetto mercatini che si sentirà di sicuro nel fine settimana lungo dell’Epifania, mentre non so se sarà così anche lunedì: se l’ultimo giorno fosse stato una domenica avrei detto di sicuro, ma così non so. Per il momento tra i clienti ci sono ancora turisti».

Riscontri positivi anche per Mauro Paissan, presidente di Confesercenti: «rispetto alle attese le vendite stanno andando discretamente. Di sicuro meglio rispetto a quelle che erano le previsioni, anche alla vigilia delle festività». Paissan rileva una positiva controtendenza: «naturalmente è troppo presto per parlare di cifre, ma nelle dichiarazioni dei consumatori c’è ancora una preferenza per gli esercizi tradizionali rispetto all’online. Nelle previsioni c’era anche una tendenza a premiare l’abbigliamento». Anche secondo Paissan i mercatini trascineranno almeno in parte l’avvio dei saldi invernali in Trentino: «per i primi cinque-sei giorni avremo anche turisti fra i clienti».

Le analisi a livello nazionale parlano di una maggior propensione all’acquisto, fino a 307 euro a famiglia secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio. Quasi sei italiani su dieci acquisteranno prodotti durante i saldi invernali e già di uno su cinque spenderà di più rispetto al 2024. L’abbigliamento è la categoria principale sulla quale si concentreranno gli acquisti (93% degli acquirenti), seguita dalle calzature (76%) e dalla biancheria intima (40,7%). Quasi il 49% degli acquirenti – sottolinea la Confcommercioapprofitterà dei saldi per acquistare un articolo desiderato da tempo, con una maggiore propensione tra i consumatori più giovani. La percentuale di chi prevede di spendere di più rispetto al 2024 è in aumento, passando dal 20,2% al 22,1%. Circa il 68% dei consumatori acquisterà sia nei negozi fisici sia online. E’ in calo la percentuale di consumatori che utilizzerà i social network per cercare articoli in saldo, dal 37% del 2024 al 31,4% di quest’anno.

Il 64% dei negozi offrirà sconti fino al 30% sui prodotti in vendita. I saldi continuano a rappresentare un’opportunità per le imprese di acquisire nuovi clienti, con quasi il 58% che si aspetta visite da nuovi acquirenti. Inoltre, il 78,2% delle imprese prevede che i saldi invernali incideranno fino al 20% sulle vendite annuali complessive. Il 43,4% delle imprese retail della moda ha subito nel 2024 una contrazione dei ricavi rispetto al 2023. Oltre 8 imprenditori su 10 approvano l’introduzione di una data unica di inizio saldi in tutta Italia.

 

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