Non ci sono extra-costi per la realizzazione della Ciclovia del Garda, l’infrastruttura che punta a salvaguardare la sicurezza di ciclisti e pedoni, la cosiddetta “utenza debole” della strada: questo, in sintesi, quanto emerso a Palazzo Pirelli durante i lavori della V Commissione.
All’ordine del giorno le richieste del Consorzio Albergatori, delle associazioni di categoria e degli enti locali per fare chiarezza sul progetto e sulle possibili criticità viarie e di sicurezza che potrebbero verificarsi in seguito all’inserimento della pista ciclopedonale sul sedime della Gardesana, già gravata dal traffico, oltre che spesso con una sezione stradale oltremodo stretta.
«La Ciclovia del Garda – ha dichiarato l’assessore alle Infrastrutture e opere pubbliche della regione Lombardia, Claudia Maria Terzi – rientra tra le 10 ciclovie turistiche nazionali e l’iter per la realizzazione dei progetti in corso è sempre stato condiviso da regione Lombardia con le province, Anas, gli enti locali, la soprintendenza. L’obiettivo comune è costruire un’opera a tutela dell’interesse pubblico e dell’incolumità dei ciclisti».
Entrando nel merito del progetto, Terzi ha aggiunto che «il tracciato della ciclovia nel territorio lombardo è suddiviso in tre lotti. I cantieri per realizzare i primi due sono partiti confermando i costi previsti nel 2022, che si attestano a 18 milioni di euro. Si tratta di 46 chilometri che saranno realizzati secondo i parametri di sicurezza richiesti dalle ciclovie nazionali e solo per 900 metri riguardano la statale 45, con interventi di segnaletica orizzontale. L’ambizione di questo progetto è infatti anche quella di togliere i ciclisti dalla statale 45 Gardesana e immetterli su un itinerario a tutela della loro sicurezza».
Riguardo alla possibilità di trovare soluzioni alternative per il terzo lotto, prevedendo la possibilità di sostituire la ciclovia con l’uso di battelli, l’assessore ha dichiarato che «è in corso l’aggiornamento del progetto di fattibilità tecnico economica del tratto a nord di Gardone Riviera e sono allo studio diverse possibilità, compresa la modalità intermodale con uso di battelli, per unire al meglio l’anello ciclabile e garantirne l’accessibilità».
«La Ciclovia del Garda – conclude Tebrzi – è un’opera di grande importanza nella quale abbiamo creduto fin dall’inizio. Un’infrastruttura che potenzierà ulteriormente l’attrattività del lago offrendo nuove opportunità a residenti e turisti. Anche in questo caso il modus operandi di Regione prevede l’ascolto del territorio e l’impegno per arrivare a soluzioni efficaci e condivise».
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