Dolomiti Energia diventa unico proprietario Hydro Dolomiti

Acquistata la quota del 40% di Macquaire. Produzione di 1.280 Mw di energia idroelettrica sotto l’incertezza del rinnovo delle concessioni.

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Il Gruppo Dolomiti Energia e Macquaire Asset Management hanno perfezionato la cessione del 40% di Hydro Dolomiti Energia detenuta da Macquarie European Infrastructure Fund 4, mentre il restante del capitale sociale era già detenuto dal Gruppo, a sua volta posseduto dagli enti locali del territorio.

L’accordo, che ha ottenuto il nulla osta “golden power” del governo e dall’autorità Antitrust, ha un controvalore di 401,5 milioni di euro, per circa 366,5 milioni di euro pagati a titolo di corrispettivo.

«Siamo estremamente soddisfatti di questa operazione – commenta Stefano Granella, amministratore delegato del Gruppo – che rappresenta un’opportunità per semplificare i processi interni e massimizzare le sinergie lungo tutta la catena del valore in modo da avere un margine integrato dell’energia, ma riflette anche il nostro impegno a creare valore nel lungo periodo per i nostri portatori di interessi. Si tratta di un asset strategico a sostegno della decarbonizzazione e della transizione energetica del gruppo».

Soddisfatta anche la politica locale che aveva spinto ad esercitare la prelazione sulla quota di capitale messa in vendita, nonostante la maggioranza fosse saldamento in mano pubblica. Ora, gli scenari sono molteplici, e il più probabile potrebbe essere il rafforzamento con le altre multiutility pubbliche esistenti sull’asta dell’Adige, a partire dall’altoatesina Alperia, pure essa totalmente in mano pubblica, e dalla veronese-vicentina Agsm-Aim per arrivare a creare un operatore in grado di competere ad armi pari con altre realtà similari, come la lombarda A2a o l’emiliana Hera.

Hydro Dolomiti Energia gestisce un parco di impianti idroelettrici in Trentino e Veneto, con una potenza totale efficiente di circa 1.280 MW. In particolare, il parco è composto da 26 impianti di grande derivazione, per complessivi 1.278 MW, e 3 impianti di piccola derivazione, per complessivi 2,4 MW.

L’azienda potrebbe allargarsi anche alla gestione della realizzazione del futuro impianto di smaltimento della parte non riciclabile di rifiuti solidi prodotti in Trentino, generando energia sia per la produzione di elettricità che di calore termico per il teleriscaldamento, così come già avviene da anni a Bolzano, con un notevole abbattimento dei costi e delle emissioni inquinanti.

Soprattutto, per gli utenti del Trentino sarebbe un abbattimento degli 11 milioni di costi che oggi sopportano per lo smaltimento dei rifiuti fuori provincia per l’esaurimento delle discariche. E un contributo aggiuntivo potrebbe arrivare dalla bonifica delle discariche esaurite, recuperando materiali riutilizzabili come metalli o vetro o plastiche da avviare alla termovalorizzazione energetica.

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