Dati contrastanti dall’economia italiana, che inizia a risentire delle ripercussioni internazionali, tra la recessione tedesca e il rallentamento francese che si allinea a quello internazionale, anche se quella italiana evidenzia ancora risultati migliori, ma in calo.
Secondo i dati Istat, ad agosto 2024 l’indice del clima di fiducia dei consumatori scende decisamente da 98,9 a 96,1, mentre l’indicatore composito del clima di fiducia delle imprese sale leggerissimamente da 94,3 a 94,7, frutto della diminuzione nell’industria (da 87,6 a 87,1 nella manifattura e da 103,6 a 103,3 nelle costruzioni) e nel commercio al dettaglio (da 102,6 a 101,4), dove i giudizi in peggioramento sulle vendite e sulle scorte si abbinano ad un aumento delle attese sulle vendite future, mentre dai servizi di mercato c’è una crescita da 96,0 a 97,9.
L’indice di fiducia dei consumatori invece diminuisce evidenziando un’inversione di tendenza, per la prima volta dallo scorso maggio. «Tutte le variabili che compongono l’indice di fiducia sono in peggioramento», spiega l’Istat. Tra i consumatori si deteriorano sia le opinioni sulla situazione economica generale sia quelle sulla situazione personale: il clima economico diminuisce da 105,6 a 102,3 e il clima personale scende da 96,5 a 93,8. Anche le valutazioni sulla situazione futura e su quella corrente sono improntate al pessimismo (il clima futuro passa da 99,4 a 95,7 e il clima corrente cala da 98,5 a 96,3).
Segnali positivi dall’inflazione che in Italia ad agosto cala all’1,1% mentre nell’Eurozona si attesta al 2,2%, ai minimi da giugno 2021. Il dato dell’inflazione ormai sotto controllo in Europa dovrebbe aprire ad un taglio dei tassi dalla Banca centrale europea nella seduta del 12 settembre prossimo, di almeno un nuovo passetto dello 0,25%, anche se la crisi in Germania e il rallentamento generalizzato in Europa dovrebbe spingere verso un più consistente taglio dello 0,50%. Ma bisognerà vedere se Christine “Croissant” Lagarde avrà sufficiente coraggio di prendere le briglie dell’economia per guidarla o se preferirà ancora una volta farsi cavalcare.
Infine, a completare il quadro dell’economia italiana l’andamento dell’occupazione che a luglio 2024 segna nuovi record con oltre 24 milioni di lavoratori, mentre la disoccupazione s’attesta al 6,5%, ai minimi dal 2008. Un quadro in cui però risale il numero degli inattivi, ovvero di coloro che non hanno un posto e neppure lo cercano. I dati mensili dell’Istat certificano una nuova crescita dell’occupazione, che continua a salire anche tra le donne e vede gli autonomi consolidare il recupero.
Il totale degli occupati a luglio è di 24.009.000 unità, un livello mai toccato prima. Su base mensile la crescita segna l’aumento di 56.000 persone al lavoro (+0,2%); su base annua +490.000 (+2,1%). Quanto alla posizione professionale, gli autonomi continuano ad aumentare e raggiungono i 5.233.000, mentre registrano un lieve calo mensile i dipendenti (che comunque in un anno segnano +241.000), con i permanenti scesi a 16.019.000 e i lavoratori a termine a 2.757.000.
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