Dürer e gli altri. Rinascimenti in riva all’Adige

Interessante mostra allestita al Castello del Buonconsiglio di Trento fino al 13 ottobre 2024.

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Dürer e le origini del Rinascimento nel Trentino
Albrecht Dürer, Nemesi con veduta di Chiusa, Trento, Castello del Buonconsiglio

Una grande mostra, “Dürer e gli altri. Rinascimenti in riva all’Adige”, per la prima volta, documenta un momento magico della storia dell’arte. Il Castello del Buonconsiglio di Trento sceglie, non a caso, un grande nordico, Albrecht Dürer, come protagonista della mostra simbolo del Centenario del museo, nato nel 1924. Dürer scoprì Trento e il Trentino negli anni 1494-95, restando affascinato dai paesaggi e dalle atmosfere di questi luoghi, catturandone l’essenza in una celebre serie di acquerelli. Ad attrarre il norimberghese fu un Principato dove l’arte e le arti erano coltivate con grande passione e dove il Rinascimento veniva declinato in modo del tutto originale da artisti trentini e da “foresti” che vi giungevano perché attratti dal prestigio e dalle committenze della corte del principi-vescovi e delle élites economiche.

Dürer e gli altri. Rinascimenti in riva all’Adige”, visitabile fino al 13 ottobre, al Buonconsiglio, rivive quel viaggio e quel magmatico, creativo momento della storia dell’arte di una terra tra i monti. La mostra, promossa dal museo del Castello del Buonconsiglio, in collaborazione con l’Università di Trento e la Soprintendenza per i beni culturali, è a cura di Bernard Aikema, Laura Dal Prà, Giovanni Maria Fara, Claudio Salsi.

Dürer e le origini del Rinascimento nel Trentino
Bartolomeo Dill Riemenschneider, Annunciazione, Trento, Castello del Buonconsiglio.

Nell’esposizione, la presenza di Dürer in Trentino è ricordata da disegni, acquerelli, tra qusti la magnifica veduta proprio del Castello del Buonconsiglio proveniente dal British Musuem, incisioni e dipinti: l’arte del grande tedesco non passò inosservata ma stimolò gli artisti qui attivi a ripensare la loro arte.

Partendo dallo spettacolare “caso Dürer”, il percorso espositivo si estende infatti ad indagare le origini di quel Rinascimento originale, sui generis, che si sviluppa in Trentino tra 1470 e 1530/40. A prendere forma è uno stile nuovo, o meglio, l’insieme di tanti nuovi linguaggi, influenzati da artisti, opere, mode e modi che risalgono dall’Italia alla Germania, alle Fiandre e viceversa.

Il Trentino e il Tirolo meridionale vantavano alcune sedi episcopali (Bressanone, Trento) e commerciali (Bolzano) che costituivano poli attrattivi di prim’ordine. Piccola enclave autonoma nel mezzo delle potenze dell’epoca, qui si attivò un laboratorio di innovative soluzioni artistiche, in un’epoca – i decenni attorno al 1500 – di intensa trasformazione artistica e culturale di tutta l’Europa.

Non solo Dürer. La mostra indaga la presenza di artisti tedeschi a Trento, come esemplarmente documentato dall’impressionante Crocifissione di Sisto Frey nel Duomo cittadino.

Dopo la straordinaria fase dell’Umanesimo, del quale fu campione il vescovo Johannes Hinderbach, un particolare focus la mostra lo riserva alla figura del grande principe vescovo Bernardo Cles (1485-1539), promotore della costruzione e decorazione del Magno Palazzo al Castello del Buonconsiglio, consigliere di Massimiliano I e poi membro della dieta imperiale di Carlo V, oltre che suo gran cancelliere. Egli impiegò non soltanto artisti italiani, ma si fece ritrarre da pittori come Bartholomäus Bruyn, o da medaglisti come Hans Schwarz, e coinvolse maestri come Dill Riemenschneider, accanto a Romanino, Dosso Dossi e Fogolino.

Un ulteriore approfondimento è dedicato al ruolo dell’imperatore Massimiliano I, sovrano per il quale Dürer prestò servizio. Massimiliano si fece proclamare Re dei Romani proprio il 4 febbraio 1508 a Trento con una sfarzosa cerimonia e il vescovo Neydeck volle che la circostanza fosse ricordata nelle portelle dell’organo di Santa Maria Maggiore dipinte da Falconetto.
Dürer e il Rinascimento nelle Alpiriunisce quasi un centinaio fra opere su carta (le stampe, e non solo quelle di Dürer, come mezzo di diffusione di forme ed idee artistiche di primaria importanza, avranno un ruolo fondamentale nell’insieme), dipinti, sculture e arti applicate nelle varie tecniche. Saranno esposti straordinari dipinti, sculture, disegni, incisioni di importanti artisti come Albrecht Dürer, Alvise Vivarini, Bartolomeo Dill Riemenschneider, Jorg Artzt, Max Reichlich, Michael Pacher, Girolamo Romanino ed altri ancora.

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