Famiglia e lavoro, numerose le ripercussioni sull’economia

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PAT waltraud deeg a roma da ministro giuliano poletti
PAT waltraud deeg a roma da ministro giuliano polettiCausa il caro vita, indispensabile il lavoro di entrambi i genitori. Studio dell’Ire di Bolzano

Un recente studio dell’IRE – Istituto di ricerca economica della Camera di commercio Bolzano evidenzia l’importanza dell’attività professionale di entrambi i genitori per la situazione finanziaria del nucleo famigliare.

Le famiglie in cui uno dei due partner smette di lavorare devono gestire il proprio sostentamento con un reddito inferiore e generano spesso maggiori costi alla società. Il part-time comporta invece maggiori vantaggi sia per il nucleo famigliare, sia per il bilancio pubblico. È quindi fondamentale promuovere una maggiore conciliabilità tra famiglia e lavoro.

L’IRE ha analizzato in uno studio gli aspetti finanziari del binomio famiglia e lavoro. In concreto, si è voluto capire in quale misura le decisioni riguardanti la famiglia e il lavoro si ripercuotono sul reddito dei nuclei familiari altoatesini e sul bilancio pubblico.

Dallo studio è emerso chiaramente che le decisioni dei nuclei famigliari non incidono solamente sulla situazione finanziaria della famiglia stessa, ma anche sul bilancio pubblico. Il collegamento diventa particolarmente evidente quando uno dei due partner si ritira completamente dall’attività lavorativa: le entrate del bilancio pubblico diminuiscono e nel contempo aumentano le spese pubbliche a sostegno delle famiglie.

CCIAA BZ grafico famiglie monoreddito con figlio Prestazioni sociali come l’assegno al nucleo famigliare o il contributo al canone di locazione e per le spese accessorie non possono del tutto compensare la perdita di reddito e a lungo termine la famiglia ne risente. Martha Stocker, assessore alle politiche sociali, lavoro e pari opportunità della provincia di Bolzano spiega che «nell’analisi complessiva va considerato anche l’aspetto pensionistico. Lo studio dimostra come il mancato versamento dei contributi pensionistici riduca il futuro introito della famiglia».

Una possibilità per garantire il reddito della famiglia è l’occupazione part-time di uno dei due genitori. Il reddito disponibile per la famiglia non si riduce in maniera incisiva, ne durante l’età lavorativa né al momento della pensione, mentre si nota una differenza più marcata nel reddito individuale della donna o dell’uomo. Anche l’economia trae vantaggio da questo modello perché la forza lavoro e quindi la sua esperienza e il know-how acquisito non vanno perduti.

Lo studio dell’IRE si concentra sugli effetti delle decisioni delle famiglie sui loro redditi. Dal punto di vista del nucleo famigliare vanno considerate nel calcolo anche le spese per l’educazione (ad esempio per l’asilo nido o l’assistenza all’infanzia domiciliare). Se si tengono presenti le spese per l’assistenza dei bambini, la decisione tenderà – soprattutto nelle famiglie a basso reddito – verso il ritiro di uno dei due partner dal lavoro.

Waltraud Deeg, assessore provinciale alla famiglia e amministrazione provinciale, aggiunge che «il sostegno alle famiglie è importante e giustifica quindi gli investimenti nelle prestazioni economiche sociali da parte della mano pubblica. Ciò nonostante dobbiamo tenere presente che il ritiro dal lavoro – soprattutto da parte delle donne che al giorno d’oggi vantano comunque molti anni di formazione – a lungo termine rappresenta uno svantaggio economico sia per la famiglia, sia per la donna stessa, ma anche una perdita di capitale umano e di competenze per l’economia e per la società in generale».

CCIAA BZ grafico famiglie con figliLa Camera di commercio promuove le misure di sostegno che permettono a entrambi genitori di continuare a lavorare e realizza iniziative concrete. Il Servizio “Impresa che concilia lavoro e famiglia” – un progetto comune della Camera di commercio e della Provincia di Bolzano – supporta con varie iniziative la conciliazione di famiglia e lavoro. Il presidente della Camera di commercio di Bolzano, Michl Ebner, osserva in merito che «la politica a favore delle famiglie richiede regole chiare e trasparenza. Anche questo settore può contribuire così all’abbattimento della burocrazia».

Proprio per discutere di famiglia e delle misure per provuoverla adeguatamente, l’assessore Waltrraud Deeg ha incontrato a Roma il ministro al lavoro e politiche sociali Giuliano Poletti. «Ho informato il Ministro delle misure avviate dalla Giunta per promuovere la famiglia, della creazione di uno specifico dipartimento e dell’Agenzia della famiglia, delle nostre iniziative per conciliare lavoro e famiglia», riferisce Deeg. Si è parlato anche del congedo parentale connesso alla garanzia del posto di lavoro oltre che della possibilità di una suddivisione sul piano familiare e pensionistico per migliorare la condizione finanziaria del componente familiare che si dedica all’educazione dei figli.

Nel colloquio con Poletti, l’assessore Deeg ha perorato l’impegno per il riconoscimento ai fini pensionistici del periodo dedicato all’educazione dei figli, per un ampliamento del congedo parentale e per un sostegno alla famiglia rafforzato e più innovativo a livello nazionale.

Poletti ha concordato sulla necessità di sostenere le famiglie e ha ricordato che il Governo ha già mosso passi concreti, ad esempio per conciliare lavoro e famiglia all’interno della riforma del mercato del lavoro. Le risorse finanziarie limitate, però, non rendono possibili misure aggiuntive quali ad esempio un’estensione del congedo parentale. Una maggíore flessibilità comunque, ha aggiunto il ministro Poletti, potrebbe essere raggiunta anche senza ulteriori investimenti. Il Governo inoltre lavora in direzione di facilitazioni fiscali per le famiglie con figli. Poletti e Deeg hanno infine concordato sull’importanza della facoltà di poter scegliere liberamente tra educazione e lavoro.