Assemblea annuale dei delegati di Confindustria Udine

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assemblea annuale delegati confindustria udineTonon: «cambiare passo è una necessità»

«In presenza di una crescita che stenta a manifestarsi ed in cui anche gli obiettivi di prodotto per il 2014 dello +0,8%, a livello nazionale, e del +1,1% a livello regionale, sono oramai già rivisti al ribasso, la preoccupazione resta una costante e la prudenza sulle prospettive è d’obbligo. Cambiare passo diventa una necessità».

E’ quanto ha dichiarato Matteo Tonon, presidente di Confindustria Udine, nell’aprire l’assemblea annuale dei delegati di Confindustria Udine riunitisi a palazzo Torriani per l’approvazione del bilancio e per la nomina dei nuovi collegi dei Probiviri e dei Revisori dei conti.  

Nel suo intervento Tonon, ad un anno esatto dal suo insediamento («un anno intenso con un impegno che non è mai mancato a 360 gradi»), ha insistito affinché il percorso delle riforme possa proseguire con incisività e continuità: «le imprese hanno bisogno di un mercato del lavoro dinamico, senza rigidità, che sostenga i processi produttivi e l’innovazione organizzativa. I posti di lavoro non si creano per decreto ma il riordino della normativa per semplificare il coacervo di norme esistenti, compresa la riforma del lavoro, riaprendo anche la discussione sull’articolo 18, diventa fondamentale per “immettere” quelle condizioni di flessibilità che possono favorire la creazione di nuovi posti di lavoro».

Il tema della riduzione del carico fiscale sul lavoro va affrontato risolutamente. Così come va affrontato, con misure fiscali che incentivino comportamenti virtuosi, il rapporto tra salario e produttività. Vi è poi la necessità di sostenere i processi di innovazione organizzativa e tecnologica, processi che richiedono investimenti che possono essere appropriatamente sostenuti da politiche mirate anche di natura fiscale. «Altro tema di fondo – ha aggiunto Tonon – è la semplificazione. I grandi ritardi nella realizzazione di infrastrutture strategiche così come il freno posto a iniziative imprenditoriali, grandi e piccole, provocano costi economici e sociali non ripagabili. Riforme, tutte necessarie – ha evidenziato il numero uno degli Industriali friulani -, perché l’obiettivo di fondo resta quello di essere attrattivi e competitivi al fine di intercettare i flussi di domanda estera se consideriamo che nei prossimi anni approcceranno ai nostri mercati 800-900 milioni di nuovi consumatori. Non dimentichiamoci dunque che la crescita continuerà a provenire dall’estero e ne beneficerà la domanda interna per le ricadute in termini di occupazione e di investimenti».

Il presidente di Confindustria Udine ha poi riconosciuto come il Friuli Venezia Giulia abbia imboccato la giusta direzione: «con le istituzioni – ha ribadito Tonon – abbiamo costruito un dialogo importante e costruttivo, nell’indipendenza delle rispettive attribuzioni. La nostra Regione ha adottato il Piano industriale da undici giorni. Oltre a questo impegno, preso e rispettato, resta il fatto che qui la centralità del manifatturiero non è un principio astratto, ma è diventato una direttrice di politica economica. Certo non bastano i programmi perché questi vanno attuati secondo criteri di efficienza ed efficacia assicurando semplificazione e tempestività degli interventi. E su questo occorre essere vigili».

L’obiettivo è una nuova manifattura tecnologicamente avanzata, rinnovata nei processi produttivi, innovativa nelle produzioni, presente sui mercati emergenti, capace di creare valore aggiunto e di difendere e sviluppare l’occupazione. «Ma – ha precisato Tonon – quando si parla di manifattura, si comprende anche l’integrazione strutturale tra manifattura e servizi che, insieme, rappresentano il 60% del Pil della nostra Regione».

Lo sguardo degli industriali friulani è anche rivolto alla definizione del piano operativo regionale per l’attuazione dei fondi comunitari 2014–2020 con cui verranno finanziati molti degli strumenti di intervento previsti dal piano di sviluppo del settore industriale ed alla loro messa a punto. In questo contesto andranno definiti gli strumenti di riforma dei consorzi di sviluppo industriale e dei distretti oltre che la revisione degli strumenti destinati a sostenere lo sviluppo. «Il criterio – ha precisato Tonon – dovrebbe essere quello di “ragionare” in termini di sviluppo per efficientare e rendere competitivi i sistemi produttivi locali piuttosto che quello di confrontarsi sulla adeguatezza della perimetrazione della rete socio assistenziale. Contano le funzioni di supporto alle imprese, quelle che vanno valorizzate e quelle che vanno implementate, e su questo va costruito il nuovo assetto degli ambiti omogenei di area vasta».

Un altro tema fondamentale riguarda la definizione della strategia di specializzazione intelligente sulla quale l’Associazione si è impegnata a definire la propria “visione” contando sulla collaborazione di molte imprese associate interessate al cambiamento innovativo ed all’impiego delle tecnologie abilitanti. La strategia di specializzazione intelligente è fondamentale in quanto, come esige la Commissione europea, su di essa si baseranno gli interventi a sostegno della ricerca e dell’innovazione sostenuti dai fondi comunitari.

Altri argomenti centrali per lo sviluppo delle imprese riguardano l’innovazione (con il percorso di collaborazione avviato con l’Università e i parchi scientifici, in primis con l’apertura di un ufficio di Confindustria Udine in Friuli Innovazione), l’internazionalizzazione (con lo stabilimento di un rapporto organico con Finest), l’aggregazione (con la creazione di un apposito servizio integrato), i rapporti con la scuola (con le molteplici iniziative messe in piedi dal Gruppo istruzione). Non da ultimo il mercato del lavoro e l’occupabilità: su questo sono state formulate proposte per la promozione di tirocini curriculari e postdiploma nel quadro del progetto Garanzia Giovani che sono state recepite tra le modifiche allo specifico regolamento regionale.

Sul piano dell’accesso al credito Tonon ha ricordato come l’impegno dell’Associazione abbia riguardato il rilancio operativo di Mediocredito (“cui va riconosciuto di non aver mai fatto mancare alle imprese della nostra Provincia gli impieghi reali”) e proposte per il coordinamento tra i diversi strumenti finanziari di cui la Regione dispone nell’ottica della realizzazione di uno sportello unico per il finanziamento delle imprese (evitando duplicazioni di istruttoria e di intervento, coordinando i programmi di finanziamento in pacchetti organici) con il coinvolgimento di Friulia, Finest e Friulia, del sistema dei Confidi (“il nostro strumento per calmierare la restrizione dell’accesso al credito”) e degli istituti di credito locali.

Infine, il presidente si è soffermato sulla riorganizzazione interna a Confindustria Udine per migliorare l’efficienza ed il grado di proattività in uno con la riduzione dei costi. «Anche la nostra Associazione deve saper cambiare per rispondere alle mutate esigenze. La riforma di Confindustria – ha sostenuto – rappresenta una opportunità per rendere concreto quel percorso di regionalizzazione della nostra organizzazione che l’Associazione con coerenza ha sostenuto e che intende seguire. Il clima di rapporti a livello regionale sembra cambiato con una maggiore convinzione verso un percorso aggregativo che porti all’associazione regionale unica. Come Confindustria Udine saremo pronti se questa opportunità si manifesterà concretamente».

Il dibattito successivo è stato aperto dal neo presidente del Gruppo Giovani Massimiliano Zamò che ha riepilogato le tante iniziative messe in cantiere nell’ultimo anno (Bando Start&Go, visite aziendali, incontri con il personaggio, attività di formazione e di avvicinamento del mondo della scuola a quello del lavoro). Dal canto suo il vicepresidente vicario Michele Bortolussi ha avuto parole di elogio per il presidente Tonon per l’entusiasmo che ha infuso nella squadra e per aver saputo, come primo passo, instaurare un rapporto costruttivo con la Regione. Bortolussi ha sottolineato due fatti: ristrutturazione e potenziamento degli strumenti finanziari regionali e rafforzamento dei sistemi garantistici. Alessandro Calligaris, nel congratularsi con il Comitato di presidenza, ha auspicato che «il progetto di aggregazione regionale caldeggiato da Confindustria Udine possa venire condiviso pure dalle altre territoriali. Gli associati hanno bisogno sempre di più di maggiori servizi a minor costo».