Vacanze 2024 più brevi, più frequenti e soprattutto più care

L’indagine di Federalberghi su come cambiano le vacanze degli italiani che al 90% rimarranno nel paese a vantaggio dell’economia nazionale.

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Più breve, più frequente e più cara: queste sono le vacanze 2024 degli italiani secondo l’indagine di Federalberghi. Sono 36 milioni le persone che prevedono di mettersi in viaggio nei mesi estivi e il 90% rimarrà in Italia e il resto andrà all’estero, principalmente al mare non lontano dall’Italia per cercare tariffe più convenienti.

Un terzo dei vacanzieri ha già programmato di fare più di un periodo di ferie, oltre quello principale in estate: 3,6 milioni replicheranno almeno una volta, 3,1 milioni si muoveranno per 2 volte e 1,7 milioni faranno 3 periodi di vacanza. Uno scenario che produrrà un giro di affari di 40,6 miliardi.

«È sempre interessante accorgersi, grazie ai numeri, dei cambiamenti in atto – commenta il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca -. A fronte di un anno difficile, in cui eventi atmosferici calamitosi, come alluvioni e siccità, hanno messo in ginocchio regioni intere, malgrado il dissesto che i conflitti internazionali in atto potrebbero creare ai flussi turistici, a dispetto di tutto ciò notiamo che il comparto mostra una certa tenuta. Nove italiani su dieci vogliono restare nel Belpaese – prosegue Bocca – e per noi constatarlo è un bene. Ma si conferma anche la nuova tendenza, già in atto da tempo, a suddividere in più segmenti le ferie estive. Questo raccorciare i tempi consente paradossalmente di replicare la partenza spalmandola in periodi diversi, avendo così l’opportunità di visitare nuove località».

«Resta il nodo – aggiunge il presidente di Federalberghi – di quel 54% di concittadini che non hanno potuto programmare una vacanza per via della mancanza di liquidità». Conferma la tendenza anche Assoutenti: «i rincari del settore turistico pesano come un macigno sulle vacanze 2024 degli italiani, spingendo una fetta crescente di popolazione (il 44,8%, mentre nel 2023 era il 41,1%) a rinunciare del tutto alle partenze e determinando un aumento della spesa complessiva per chi, invece, decide di regalarsi una villeggiatura tra giugno e settembre».

I flussi vedono circa 15 milioni di vacanzieri in giugno, 16 milioni a luglio, 18,4 milioni ad agosto e 4,6 milioni in settembre. Agosto si conferma, nella visione degli italiani, il mese leader per programmare una vacanza, oltre ad essere storicamente il periodo dove i costi delle ferie s’impennano, qualche volta pure accompagnati da disservizi dovuti all’eccesso di presenze.

L’Italia resta decisamente la meta preferita: 9 italiani su 10 – l’89,8% – sceglieranno di restare nel Belpaese, mentre il 10,2% sceglierà mete estere, prediligendo il mare in paesi esteri vicino all’Italia (57,5%), le grandi capitali europee (16,2%) e le crociere (9,4%).

Tra le regioni più gettonate per destinazione Toscana, Emilia Romagna, Sicilia, Puglia, Campania, Trentino Alto Adige e Sardegna. L’80,7% opterà per il mare, il 13,1% prediligerà montagna, laghi e località termali, mentre il restante 3,3% sceglierà località d’arte e cultura.

La vacanza principale durerà in media 10,3 giorni e costerà nel suo complesso (includendo viaggio, vitto alloggio e divertimenti) 886 euro a persona (circa 86 euro al giorno). Le ulteriori vacanze sono più contenute dal punto di vista della durata: in media 4,8 giorni per un costo complessivo di 473 euro (98 euro al giorno).

Tra le tipologie di soggiorno scelte dagli italiani per trascorrere le vacanze, dopo la casa di parenti e amici (28,5%) vi è a stretto giro la preferenza per l’albergo (27,2%). A seguire la casa di proprietà (12,8%), i “bed and breakfast” (6,9%), gli affitti brevi (5,6%), i residence (5,2%), i villaggi turistici (5,1%) e il campeggio (3,7%).

Tornando al caro vacanze 2024, secondo Assoutenti «il peso dei rincari risulta evidente se si considera il giro d’affari stimato per le vacanze estive: la spesa passerà infatti dai 33,8 miliardi di euro del 2023 ai 40,6 miliardi del 2024, con un incremento di ben 6,8 miliardi di euro (+20,1%) a fronte di appena 1 milione di vacanzieri in più tra giugno e settembre.

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