Abbattimento orsa KJ1: il Tar di Trento stronca le velleità venatorie di Fugatti

Non è certo che sia responsabile dell'attacco al turista a Dro. Soddisfatte le associazioni protezionistiche. Dura critica politica del Pd trentino all’operato del governatore leghista.

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Abbattimento orsa KJ1 uccisione orso m90 Orsi in Trentino Orso M49 Maurizio Papillon

Il Tar di Trento ha stroncato le velleità venatorie del presidente del Trentino, il leghista Maurizio Fugatti, che con un’ordinanza ha decretato l’abbattimento dell’orsa KJ1, ritenuta responsabile dell’aggressione al turista francese nel comune di Dro, nell’alto Garda, che ha tenuto, come da lui stesso dichiarato, un comportamento errato probabilmente interpretato dall’orso come un’aggressione ai suoi cuccioli.

Secondo il Tar «l’esame della richiesta cautelare “ante causam” appare giustificata e meritevole di accoglimento sussistendo l’eccezionale gravità e urgenza di sospendere temporaneamente (…) il provvedimento nella parte in cui dispone l’immediato abbattimento dell’orsa, senza alcuna possibile alternativa e allo stato senza un accertamento definitivo dell’effettiva riconducibilità dell’aggressione all’orsa nominata KJ1, stante l’evidente irrimediabilità di una sua eventuale esecuzione».

Il pronunciamento del Tar di Trento sull’abbattimento dell’orsa KJ1 arriva a due giorni dall’aggressione del turista francese di 43 anni che stava correndo nei boschi tra San Giovanni a Monte e Dro quando è entrato in contatto improvviso con l’animale che ha reagito aggredendolo in modo non grave. Tanto è bastato al presidente leghista Fugatti ad emettere un’ordinanza di abbattimento dell’orsa KJ1, colpevole solo di essersi comportata da orsa in difesa della propria cucciolata, sollevando le immediate proteste delle associazioni protezionistiche che hanno ricorso alla magistratura amministrativa per stoppare le velleità venatorie del politico.

Per la presidente del Tar, Alessandra Farina, l’abbattimento va sospeso perché non è certo che sia proprio Kj1 la responsabile dell’attacco. Per Gian Marco Prampolini, presidente Leal, «la soddisfazione di aver bloccato un’esecuzione fuori da ogni logica rafforza la posizione di Leal che rimane coerente con quanto già affermato in passato: la gestione degli orsi trentini va trasferita al ministero dell’Ambiente in quanto la provincia di Trento ha dimostrato la gestione fallimentare e antiscientifica del patrimonio faunistico locale».

Per Massimo Vitturi, responsabile animali selvatici di Lav, «in questa storia di decreti di urgenza e di atti orsicidi scritti nottetempo, quello che non torna è un aspetto non di poco conto: perché, nonostante la nostra istanza, il presidente della Provincia autonoma di Trento e i sindaci dei comuni delle zone interessate non hanno ancora interdetto l’area dove si trovano le mamme orse con loro cuccioli, esattamente come viene fatto in altri Parchi in Italia e all’estero? Viene da pensare che l’unica urgenza dell’amministrazione trentina sia quella di favorire gli scontri con i plantigradi e fare fuori gli orsi, a qualunque costo».

Critiche all’operato del leghista Fugatti e della sua maggioranza anche da parte del Pd trentino: «ci mettessero metà dell’impegno che hanno messo in questi mesi e ore a sistemare poltrone e a spartirsi la torta, forse si comincerebbe a vedere un’altra gestione della “questione orso” – commentano Alessio Manica, capogruppo provinciale Pd del Trentino e Alessandro Dal Ri, segretario Pd del Trentino -. Il centrodestra è al governo da sei anni, anni di completo abbandono degli strumenti veri di gestione della specie orso. Grazie alle minoranze, è a disposizione, dalla scorsa legislatura, lo stanziamento per assumere nuovi forestali ma non è ancora stato fatto nulla e nel frattempo il panico aumenta e con esso il conflitto tra Trentini e, appunto, gli orsi».

Per Manica e Dal Ri «non funziona nemmeno più il teatrino di dire che è colpa d’altri, come abbiamo visto nuovamente fare l’altro giorno dall’assessore competente che chiamava in causa l’euro deputato sudtirolese, (peraltro espressione della forza politica con la quale governano in regione). La situazione non è più ordinaria e necessita di uno sforzo straordinario a partire dalle risorse umane che si dedicano alla sua gestione, per ridare ai cittadini la certezza che l’ente pubblico governi il tema. Il presidente e la giunta hanno tutti gli strumenti per tutelare la popolazione dagli orsi pericolosi, sulla cui rimozione abbiamo sempre convenuto come strumento per salvaguardare la specie e la convivenza. Ora e non domani».

Ma la giunta leghista è inadempiente specie nelle attività di informazione e comunicazione sul corretto comportamento che le persone – e soprattutto i turistidevono mantenere quando frequentano le zone boscose dove si è registrata la presenza di orsi, animali che se si accorgono dell’arrivo di una persona preferiscono allontanarsi piuttosto che attaccare. Ecco la necessità di diffondere su tutto il territorio le buone pratiche di comportamento, collaborando con i gestori di alberghi, camping e case vacanze a diffondere materiale informativo specifico, evitando di cadere nella voglia venatoria che permea ampie fasce della maggioranza di centro destra e della popolazione.

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