XXVII Rassegna Vini Müller Thurgau

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XXVII Rassegna Vini Muller Thurgau Inagurazione palco autorità 1
XXVII Rassegna Vini Muller Thurgau Inagurazione palco autorità 1Inaugurata l’edizione 2014 dell’evento clou dell’estate enologica

Uno spartito (intesa come una partitura musicale) in chiave di Müller Thurgau. Se la Rassegna dei Vini Müller Thurgau è anche una festa e se a rallegrare l’evento festoso serve buona musica, la serie degli interventi delle autorità presenti all’inaugurazione della XXVII edizione non può essere definita in altro modo.

Le persone autorevoli e rappresentative che si sono alternate sul palco allestito nella piazza di Cembra hanno toccato ciascuna per la sua parte un tasto diverso di una tastiera virtuale. Un tasto, un aspetto specifico, ma ogni volta diverso della multiforme realtà della vitivinicoltura della Valle di Cembra, ma soprattutto della sua gente.

Per Antonietta Nardin, sindaco di Cembra, «la Situla che il Comune di Trento, proprietario e custode del cimelio rinvenuto a Cembra sul Dos Caslir nella seconda metà dell’800, ci ha prestato per la durata della Rassegna sta significare che la nostra tradizione vitivinicola è antica. Sicuramente antecedente alla nascita del Müller Thurgau. Il vitigno nato in Germania dall’omonimo scienziato ibridatore è stato adottato dalla gente di Cembra che lo coltiva nelle zone più confacenti e con risultati ottimali.

XXVII Rassegna Vini Muller Thurgau Inaugurazione palazzo maffei 1Secondo Aurelio Michelon, presidente della Comunità della Valle di Cembra, questa «è una festa per la nostra Valle. Dobbiamo cercare di renderla più coinvolgente in termini di comuni e paesi (gente) e di offerta. Non solo Müller Thurgau e altri vini pregiati, ma anche altri prodotti ed opportunità (ospitalità) che la valle offre». Parole riprese ed ampliate da Damiano Zanotelli, assessore all’agricoltura della Comunità Valle di Cembra che nel mese di maggio ha partecipato ad un convegno mondiale dedicato al paesaggio terrazzato tipico della valle che si è svolto in Perù. L’adesione al movimento che coinvolge tutto il mondo da parte del rappresentante della Valle di Cembra non è stata solo formale: «la Comunità intende infatti attingere da varie fonti internazionali idee utili in sede locale per mettere mano ad una maggiore valorizzazione del territorio e dei suoi manufatti tipicamente rappresentati dai muri a secco che sostengono i terreni coltivati a vigneto. Anche con la collaborazione degli artigiani del porfido e della vicina comunità della Valle di Fiemme. La nostra proposta deve essere globale e non solo limitata al vino. Abbiamo molto da mostrare e far apprezzare».

Ad accompagnare l’arrivo della Situla a Cembra, il suo legittimo proprietario, Alessandro Andreatta sindaco di Trento: «il comune di Trento è in cima alla classifica provinciale per estensione di superficie agricola coltivata a vigneto. E’ anche proprietario della Situla che abbiamo prestato per qualche giorno al comune di Cembra. E’ importante la collaborazione tra capoluogo di provincia e valli per valorizzare insieme quanto natura, storia e laboriosità della gente ha donato e continua ad offrire al Trentino».

Graziano Lozzer, consigliere provinciale di zona, testimonia come «deve essere riconosciuto ai viticoltori della Valle di Cembra il merito di avere introdotto per primi nel proprio territorio il vitigno Müller Thurgau e di avere contribuito con tecniche ed interventi agronomici sempre più aggiornati al miglioramento qualitativo dell’uva e di conseguenza anche del vino da essa ricavato».

Pio Rizzoli, vicepresidente dell’APT Altopiano di Pinè e Valle di Cembra, evidenzia come «il Müller Thurgau è al centro dell’offerta turistica della Valle di Cembra. Non è però l’unica componente dell’offerta che l’APT propone a chi viene da fuori. La forza propulsiva delle APT d’ambito è proporzionale alla libertà di movimento di cui possono fruire. Temiamo pertanto l’avvento mortificante di grandi strutture burocratiche o di organismi megagalattici. Non vogliamo operare da separatisti ma continuare a far parte di organismi centrali avendo la possibilità di interloquire criticamente e pro positivamente».

XXVII Rassegna Vini Muller Thurgau pubblico sale palazzo maffei 1Michele Dallapiccola, assessore all’agricoltura, turismo e promozione della provincia di Trento ha sottolineato che «siamo entrati a far parte di uno scenario (mercato) globalizzato, definibile anche come luogo planetario nel quale possiamo e dobbiamo tentare di inserirci compatti (insieme) con i nostri prodotti. Lo sforzo deve essere collettivo. Ciascuno deve fare la sua parte. Ente pubblico compreso. Senza alcuna riserva dobbiamo mirare a monetizzare quanto abbiamo nel nostro paniere di offerta. Dovete essere fieri dei vostri vini che meritano ulteriore visibilità».

Elvio Fronza, presidente Consorzio di Tutela Vini Trentini ha sottolineato come «altri hanno parlato di tradizione. Il vostro vino è centenario. E’ un vino eroico. Onorarlo è diventato un doveroso atto di culto, perché è simbolo del vostro amore per la terra. E’ urgente un ricambio generazionale. Affidare a persone giovani e motivate il compito di portare avanti valori ma anche richieste di giusta remunerazione del vino prodotto con dedizione e fatica. La legislazione europea impone ai produttori il compito di gestire (promuovere) i propri prodotti. Il Consorzio di Tutela Vini Trentini opera in carenza di liquidità. Servono soldi. Senza contributo pubblico non si va da nessuna parte».

La chiusura è toccata a Bruno Pilzer, presidente Comitato Mostra Valle di Cembra, organizzatore della Rassegna. «All’XI Concorso Enologico Internazionale al quale hanno partecipato 44 vini (in Rassegna sono presenti 52 di vini in assaggio al pubblico, più 11 grappe) la difficoltà maggiore per i 18 giudici è stata proprio quella di distinguere i vini ottimi dagli eccellenti. Sono 14 i vini premiati. Fortemente rappresentativi del Trentino e non solo della Valle di Cembra. Partecipare da parte delle cantine è stato quest’anno più difficile rispetto agli anni scorsi. Anche perché il programma degli eventi (principale e di complemento) è stato definito solo a fine aprile, a causa l’indeterminatezza del finanziamento pubblico: per fortuna, ci hanno salvato gli sponsor, l’imprenditoria locale e il volontariato».