Great Wall Motors abbandona il mercato europeo per le vendite ridotte di auto

Una delle più grandi case automobilistiche cinesi inaugura la retromarcia. I marchi Haval, Wey, Ora saranno rappresentati da importatori autonomi. Salta la sede europea di Monaco di Baviera.

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Great Wall Motors

L’azione combinata di vendite oltremodo deludenti nei paesi europei in cui aveva iniziato ad operare i marchi del gruppo Great Wall Motors, una delle più grandi case automobilistiche cinesi, e il probabile deciso incremento dei dazi di favore oggi applicati alle auto d’importazione dalla Cina innesta la retromarcia e decide di abbandonare la presenza diretta sul mercato europeo, chiudendo la sede operativa di Monaco di Baviera licenziando i circa 100 dipendenti, rimanendo rappresentata in Europa da un operatore privato che curerà l’importazione e la distribuzione.

A pesare sulla decisione del gruppo cinese lo scarso risultato commerciale, visto che dal suo arrivo ad oggi ha venduto nei 4 paesi europei dove operava (Germania, Svezia, Regno Unito e Irlanda) poche migliaia di pezzi: nei primi quattro mesi 2024 le immatricolazioni nei quattro Paesi europei sono state solo 1.400, con un totale di 8.000 consegne dal 2022 e 6.300 nel 2023. I piani di espansione in Italia, Spagna, Portogallo, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Austria e Svizzera dei marchi del gruppo Haval, Wey e Ora sono stati cancellati.

A pesare sulla decisione del gruppo cinese anche il possibile innalzamento dei dazi di favore applicati dall’Unione europea alle auto di importazione cinese, dall’attuale 10% al 20-25%, praticamente parificandolo a quello applicato dalla Cina alle auto prodotte in Europa in entrata sul suo mercato.

Oltre a ciò, in Europa si registra il pesante rallentamento di domanda di automobili elettriche dopo l’iniziale ubriacatura di incentivi che ne hanno sostenuto le vendite, con il risultato che in realtà come la Germania che ha azzerato gli incentivi ha visto precipitare la domanda con il risultato che le giacenze di auto elettriche importate dalla Cina presso i porti d’ingresso di come quello Bremerhaven, sul Mare del Nord, sono diventati enormi parcheggi di migliaia di auto in attesa di compratori.

E dopo Great Wall Motors lo stesso scenario potrebbe riguardare anche altri costruttori cinesi che hanno puntato tutto sulla crescita della domanda di auto elettriche che ripiega.

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