Trentino, 2,3 milioni di euro a favore dei lavoratori delle PMI

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alessandro-olivi-ilnordestFinanziata ulteriormente la cassa in deroga fino al 31 dicembre 2014

Provincia di Trento e categorie economiche hanno sottoscritto l’accordo per la cassa in deroga, rinnovando l’impegno a favore dei lavoratori di imprese artigiane, del terziario o industriali, che potranno accedere alla cassa integrazione in deroga e alla mobilità in deroga, nel momento in cui si ritrovano sospesi temporaneamente dall’attività lavorativa per motivi riconducibili a crisi di mercato.

In particolare, l’intesa riguarda i dipendenti di piccole imprese sotto le 15 unità. Lo stato di tutela dell’occupazione proseguirà nella sua efficacia fino al 31 dicembre prossimo, utilizzando le risorse ancora disponibili, pari a circa 2,3 milioni di euro.

«Il Trentino dimostra oggi che l’Autonomia funziona anche nel campo del welfare e che la gestione delle risorse a livello territoriale garantisce efficacia e tempestività degli interventi. Lo Stato dovrebbe prendere esempio dal nostro accordo con le parti sociali per disciplinare i nuovi criteri del welfare» ha chiosato la firma dell’accordo il vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi.

In precedenza l’accordo, unico nel suo genere in Italia, era stato firmato alla fine del 2013 ed estendeva a queste categorie di lavoratori le tutele previste dal Governo. Negli scorsi giorni era arrivato il via libera della Commissione provinciale per l’impiego. A differenza di quasi tutte le altre Regioni, impegnate a ricercare le risorse per far fronte, ancora, agli impegni previsti per il 2013, il Trentino può continuare ad accogliere le domande via via avanzate, fino a fine 2014. Lo status comprende anche la mobilità in deroga: in Trentino ai lavoratori che hanno perso il lavoro vengono garantiti sei mesi in più di sostegno al reddito, rispetto ai dodici riconosciuti dallo Stato con l’Aspi.

«Il protocollo sottoscritto non prevede il ricorso a stanziamenti aggiuntivi – ricorda Olivi – ma verranno utilizzate le risorse residue: questo a conferma che, da parte nostra c’è stata una gestione oculata e corretta degli strumenti a sostegno del reddito. L’intesa con le parti sociali rappresenta l’ennesima riprova che l’Autonomia funziona anche in questo campo e che la gestione delle risorse a livello territoriale assicura efficacia e tempestività degli interventi».

Gli ammortizzatori in deroga potranno contare su una disponibilità di risorse è pari a circa 2.300.000 euro: questo consentirà di proseguire gli interventi sia di cassa integrazione in deroga che di mobilità in deroga. La disponibilità delle risorse residue – assegnate dallo Stato in massima parte nel 2013 – si deve all’attenzione riservata dalle parti nella precedente scrittura dei criteri di accesso agli ammortizzatori. L’accordo appena sottoscritto colma il vuoto che si sarebbe potuto creare per gli ammortizzatori sociali, nell’attesa che il Governo emani il decreto per la regolamentazione, andando a modificare o integrare gli interventi garantiti sino ad oggi dalle Regioni e dalle Province autonome.

A fronte della disponibilità delle risorse è stato necessario introdurre alcune restrizioni nei requisiti di accesso ai diversi strumenti. «Nell’incertezza sui tempi di entrata in vigore del decreto – ha ribadito Olivi – abbiamo deciso di sottoscrivere il nuovo accordo valevole fino all’entrata in vigore del decreto statale. L’accordo conferma le regole esistenti per gli interventi di cassa integrazione e prevede la possibile concessione di nuovi interventi di mobilità in deroga per i lavoratori di età pari o superiore a 50 anni al momento del licenziamento, licenziati per giustificato motivo oggettivo e cessati dal godimento dell’indennità di disoccupazione».