Veneto, in arrivo il pagamento di tutti i debiti verso i fornitori della sanità

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Luca zaia scazzato 1Zaia polemico con il governo: «potevamo pagare con i nostri soldi bloccati dal “Patto di stabilità”, ma il governo ha voluto fare da banca e chiesto gli interessi»

I fornitori della sanità del Veneto saranno tutti pagati nel giro di qualche settimana: a questo scopo, la regione tramite il direttore generale dell’Area sanità e sociale Domenico Mantoan ha acceso presso il Ministero dell’economia e delle finanze una seconda tranche di finanziamento di 810 milioni di euro, che vanno ad aggiungersi ai 777 milioni di euro già erogati.

«I fondi della seconda tranche per il pagamenti dei debiti pregressi delle nostre Ulss, pari a 810 milioni di euro, saranno accreditati alle Aziende sanitarie entro giugno, per essere immediatamente utilizzati per pagare i debiti verso i fornitori – dice il governatore Luca Zaia – rispettando così li impegni che avevamo preso con i fornitori».

Per Zaia «la soddisfazione per aver risposto alle sacrosante necessità dei nostri imprenditori e fornitori è grande, ma grande è anche l’amarezza di aver dovuto subire il diktat di uno Stato sempre più banca e sempre meno vicino ai suoi cittadini, che ci ha costretto a contrarre di fatto un mutuo a titolo oneroso, dopo aver bloccato in tesoreria centrale soldi veri del Veneto e dei Veneti grazie alla tagliola del “Patto di Stabilità”. Con quei soldi avremmo pagato tutti senza chiedere un euro a Roma, e invece siamo stati costretti a contrarre un debito. Ormai Roma con una mano ti blocca quello che hai e con l’altra ti prende tutto ciò che può. Così non può andare avanti».

Secondo l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto «l’aver mantenuto a tutti i costi un impegno solenne preso con i fornitori è un motivo di vanto per la Regione. Ma il sacrificio che abbiamo dovuto fare deve essere l’ultimo. Nel nuovo “Patto per la salute” in corso di definizione dovrà essere chiarissimo il concetto del chi rompe paga, così come non se ne farà nulla, per quanto ci riguarda, senza l’esplicito inserimento e l’immediata attivazione del criterio dei fabbisogni e costi standard».