Padova: approvato dal Comune il rimpasto di Aps holding. Ora si pensa alla nuova linea del tram

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Dalla Vecchia: “abbiamo sanato il bilancio della società e anche acquisito la liquidità necessaria per fare nuovi investimenti nei trasporti”

Riassetto in vista per Aps holding, azienda che gestisce il trasporto locale, i parcheggi e le affissioni pubbliche nel comune di Padova. L’operazione si svolge in tre passaggi: innanzitutto, il ramo parcheggi-car sharing (che frutta circa 3 milioni all’anno) verrà trasferito ad Aps Opere e Servizi srl, società costituita all’interno della stessa Aps holding un anno fa, che attualmente gestisce il forno crematorio e l’impianto fotovoltaico della discarica di Ponte San Nicolò. Una quota minoritaria (il 49%) di Aps Opere e Servizi verrà ceduta a Finanziaria Aps, che, controllando Aps holding, sarà dunque in grado di versare 10 milioni nelle casse di quest’ultima. Infine, il Comune conferirà ad Aps holding il terreno in zona Guizza su cui si trovano gli uffici della società: il valore del terreno (circa 8 milioni) consentirà di attuare un aumento di capitale, finalizzato alla prima tranche di lavori per la nuova linea del tram.

Marta Dalla Vecchia

“Nel bilancio 2011, Aps holding ha avuto un disavanzo di 8 milioni di euro, a causa della sua partecipazione ad Infracom e ai minori trasferimenti dalla Regione Veneto – spiega Marta Dalla Vecchia, assessore con deleghe a patrimonio e partecipazioni – Con questa operazione, abbiamo sanato il bilancio di Aps holding e anche acquisito una liquidità che ci permetterà di fare investimenti nel servizio di trasporto pubblico. Bisogna ottimizzare i costi di gestione, considerando che ci saranno ulteriori restrizioni nei trasferimenti da parte della Regione”. La manovra viene aspramente contestata dall’opposizione: “il Comune ha perso 10 milioni facendo credere ai cittadini di aver fatto un affare – attacca Mario Venuleo (Lega Nord) secondo cui – ricapitalizzare significa coprire un buco finanziario: in pratica Aps holding, che è del Comune, vende la concessione parcheggi, che è sempre del Comune, a Finanziaria Aps, che è ancora del Comune e detiene il tesoretto. Sembra il gioco delle tre carte, spacciato come un’illuminata operazione finanziaria. In questo modo viene aggirato il patto di stabilità: il Comune ricapitalizza con soldi praticamente suoi (come se non lo fossero, tramite Finanziaria Aps) una società che ha avuto perdite ingenti”.

Albino Salmaso, capogruppo del Pdl, rincara la dose: “nel settembre 2004, fu votato un atto di indirizzo fondamentale per lo scioglimento di Finanziaria Aps. Ora questa stessa società chiede di togliere 10 milioni dal tesoretto del Comune, a cui la giunta ha già dato fondo più volte per gestire situazioni di criticità, per gestire il tram e ora per coprire un buco dovuto a mala amministrazione. Non c’è stato nessun atto che revochi questa delibera del consiglio comunale, che tuttora è efficace e in funzione: il consiglio comunale ha un ruolo normativo che viene puntualmente disatteso dagli atti generali”. L’operazione comporta comunque una riflessione anche all’interno della maggioranza: per Andrea Busato (Padova con Zanonato), “in questo momento storico, le amministrazioni locali devono rivedere i propri orientamenti in relazione al rischio default. Nel 2010, lo Stato ha elargito 12,5 miliardi a imprese private, 11 miliardi ai settori industriali in genere, 43 miliardi a imprese statali, e 4,7 miliardi a enti locali per la gestione di servizi pubblici. Questo tipo di politica deve essere parzialmente rivisitato: queste risorse sono sottratte ad altri tipi di interventi indispensabili, come quelli del welfare”.

Per quanto riguarda la nuova linea del tram, la giunta si impegna a creare un collegamento tra la stazione Fs e il nuovo Centro Congressi, che sorgerà alle spalle della Fiera. La nuova opera coprirà una tratta di 1,2 km, per un esborso previsto di circa 12,5 milioni: “l’importo potrebbe sembrare eccessivo – riconosce Michele Toniato (Idv) – Ricordo però che una parte del costo è già compresa nel contratto precedentemente stipulato per la progettazione della linea Sir1. Nell’ottica di realizzare la futura Sir2 fino a Ponte di Brenta, la linea verrebbe prolungata proprio a partire da questa tratta, che così risulta davvero strategica: si agevolerà lo sviluppo del grande polo universitario e lo sfruttamento del Ponte Verde. Se il tram costa molto più dell’autobus è anche perché, delle 4 linee previste, finora ne è stata realizzata solo una, e l’officina di manutenzione, studiata per una capacità molto superiore, di fatto opera per una sola linea. Non appena saranno in funzione altre linee, i costi di esercizio caleranno molto”.

Infine, ancora nulla di fatto riguardo ai 40 nuovi autobus che Aps holding ha in programma di acquistare: in una delibera della società si parlava di mezzi a gasolio, mentre i consiglieri di entrambi gli schieramenti premono affinché siano alimentati a metano. La decisione definitiva verrà presa in primavera, quando è prevista la riunione della commissione per le politiche del territorio e delle infrastrutture.

 

Alessandro Macciò