Costo del Superbonus 110% a quota 150 miliardi

Il tendenziale arriva a 160 miliardi. Nel solo 2023 impegnati ben 73 miliardi contro i 54 del 2022. In Trentino il maggior intervento singolo per ben 40 milioni spesi in un residence in multiproprietà.

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Costo del Superbonus

Il ministro delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, lo ha bollato come “radioattivo”, ma meglio sarebbe stato un “esplosivo” per fotografare gli effetti del costo del Superbonus 110% sui conti pubblici, con una spesa già contabilizzata di 149,475 miliardi e un tendenziale che punta verso quota 160 miliardi.

Il “tiraggio” del costo del Superbonus 110% si è riverberato anche sul deficit, il cui indice è voltato al 7,2% del Pil rispetto al 5,3% preventivato dalla NaDef per la fine 2023, superando anche la previsione di un “buco” di un punto percentuale. Di fatto, l’esplosione della spesa ammonta a circa 40 miliardi in più di quelli preventivati di 109,4 della NaDef.

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Nel 2023 il costo del Superbonus 110% è ammontato a 76 miliardi di euro contro i 54 del 2022, per non dire dei 13 miliardi del 2021. Comunque lo si giri, tra volano e rilancio dell’economia in crisi post pandemia e gli effetti distorsivi sull’inflazione e sui conti pubblici l’effetto Superbonus (il 110% e quello sulle facciate) si è pesantemente riverberato sui conti pubblici e sulla società nel suo complesso, con l’evidenza che la fetta maggiore degli interventi è stata assorbita dalle riqualificazioni di ville, villette, castelli (ben 7) e seconde case, con il maggiore intervento singolo a livello nazionale assorbito dalla riqualificazione di un condominio turistico in multiproprietà in a Marilleva in Trentino, con ben 40 milioni di euro, una realtà immobiliare composta da 450 appartamenti in multiproprietà con 3.000 posti letto. Mentre al palo sono rimasti tanti condomini di periferia che con una programmazione migliore dell’intervento si sarebbe dovuta privilegiare, magari su una base reddituale.

Se la questione del Superbonus 110% e facciate è ormai conclusa, il problema è per il futuro, con l’obbligo di riqualificazione energetica degli edifici previsti dalla norma che la Commissione europea ha in animo di emanare nei prossimi mesi che, seppur ammorbidita rispetto alle previsioni iniziali, comporterà comunque costi ingenti a carico dei proprietari, con problemi per tutti quelli che non hanno sufficiente capienza economica.

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