Auto elettrica: anche Apple si arrende abbandonando il “Progetto Titan”

Più che reclamare nuovi incentivi pubblici, le case costruttrici europee ammettano le proprie colpe e rinvestano sui motori termici, Diesel in particolare. L’Europarlamento cancelli il divieto al 2035 di vendere auto non elettriche.

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Auto elettrica

Continua il dietrofront di produttori strutturati di auto e di nuovi arrivati dallo scenario dell’elettrificazione della mobilità: anche Apple dice addio al “Progetto Titan” volto a realizzare l’auto elettrica e a guida autonoma dopo 10 anni di studi, sviluppo ed investimenti miliardari.

Di Fatto, Apple si aggiunge a tutti gli altri costruttori che rallentano gli investimenti sull’auto elettrica perché il mercato non si dimostra recettivo al prodotto, nonostante gli incentivi pubblici erogati dai governi, pure essi in ritirata tranne che in Italia.

Di fatto, il mercato accoglie le innovazioni quando portano vantaggi in termini di costo e di utilizzo, non quando vanno in direzione contraria. E nel caso dell’elettrificazione forzata della mobilità scelta dall’Europarlamento con il divieto unilaterale di vendita di nuovi veicoli con motore termico al 2035, i consumatori hanno dimostrato oltre ogni dubbio che il prodotto auto elettrica non è in grado, almeno al momento, di soddisfare le esigenze di mobilità.

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Con il risultato che le auto elettriche prodotte giacciono invendute nei piazzali, sia dei costruttori europei che hanno già iniziato a tagliare la produzione, che di quelli cinesi che soffrono di sovraproduzione e di riduzione di vendite sul mercato locale che, guarda caso, sta puntando anch’esso sui motori termici.

Alle case che lamentano poca attenzione da parte della politica in termini di agevolazioni all’acquisto e di creazione della rete di ricarica elettrica si dovrebbe ricordare che l’aver accettato senza fiatare la scelta politica dell’Europarlamento è figlia della loro pavidità dopo lo scandalo delle emissioni truccate sui motori Diesel innescate dal gruppo Audi-Volkswagen-Skoda-Seat, sgamato dalle autorità di controllo americane mentre quelle europee dormivano. Ora, gli errori si pagano e alle case toccherà ingoiare i buchi causati dagli investimenti sull’elettrico, mentre alla politica, subito dopo l’elezione del nuovo Europarlamento, tocca cancellare senza ripensamenti il divieto di vendita di veicoli con motore termico al 2035, rilanciando sull’efficienza della tecnologia Diesel sviluppata in Europa, che è e rimarrà ancora a lungo il compromesso più valido in termini di efficienza, flessibilità ed emissioni.

Tutto il resto è solo fuffa.

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