Economia del NordEst sempre più strozzata dai divieti di circolazione per i Tir in Austria: dopo quelli in vigore in Tirolo sull’asse del Brennero, ora arrivano quelli sull’asse dei Tauri che ricadono sulle imprese e sull’economia del Friuli Venezia Giulia.
Da venerdì 26 gennaio i nuovi divieti di circolazione per i Tir per i lavori sull’autostrada dei Tauri destano «forte preoccupazione» per l’economia friulana, autotrasporto in primis secondo la denuncia del presidente della Camera di commercio Pordenone-Udine, Giovanni Da Pozzo, unitamente a Massimo Masotti, capogruppo Trasporti e Logistica in Confindustria Udine, e Denis Durisotto, consigliere camerale e presidente Gruppo trasporti Confapi Fvg.
«I divieti per i mezzi superiori alle 7,5 tonnellate risultano in vigore da oggi e fino al 30 marzo, penalizzano direttamente il sistema dell’autotrasporto del Friuli Venezia Giulia, in transito attraverso Tarvisio, ma di conseguenza anche le nostre imprese produttrici, per cui inevitabilmente si innalzeranno tempi e costi sull’asse fondamentale Italia-Germania» sottolinea Da Pozzo.
Il presidente della Camera di commercio si è subito attivato, mettendosi in connessione anche con Uniontrasporti, consortile in house di Unioncamere e delle Camere di commercio, per rafforzare un’azione congiunta.
«Se pure sul Brennero ci sono alcune alternative che permettono comunque alle merci di transitare, come la “Ro.La”, l’autostrada viaggiante su treno – afferma Masotti -, dalla parte friulana al momento non ce ne sono. Ovviamente i lavori sui Tauri sono importanti e si devono fare, ma il divieto di circolazione entrato in vigore oggi per oggi lascia nell’incertezza i nostri trasportatori, che si trovano in mezzo a questa situazione, e a tutte le imprese che non hanno avuto praticamente alcun preavviso».
«Questa situazione – continua Durisotto – ci mette in ginocchio, sono molto preoccupato, in particolare per i trasportatori regionali, e siamo in prima linea come categorie per attivare un’azione congiunta per ridurre un disagio che si aggiunge a una situazione già compromessa su questi snodi fondamentali per la nostra economia».
Sarebbe oltremodo opportuno che il governo italiano agisse con la dovuta energia e tempestività sul governo austriaco e sulla commissione europea perché, come già evidenziato per i divieti unilaterali decisi dal Tirolo sul Brennero, in gioco c’è la libertà di movimento di merci e di persone e limitare la circolazione su due direttrici strategiche del NordEst mette a serio rischio l’economia del NordEst e del paese.
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