Alto Adige, la Camera di commercio pubblica la nuova edizione de “il Barometro dell’economia”

0
382
2 Barometro delleconomia-ilnordest
2 Barometro delleconomia-ilnordestNel 2013 inversione di tendenza, anche se ancora debole

Puntuale la pubblicazione da parte della Camera di commercio di Bolzano de “il Barometro dell’economia”, lo studio effettuato dall’IRE che analizza le tendenze dell’economia altoatesina.

Il 2013 ha fatto segnare un’inversione di tendenza. Nel 2013 i tassi di crescita delle economie emergenti si sono leggermente attenuati. Anche negli USA il PIL è cresciuto meno rispetto al 2012, registrando un +1,9%.

L’Eurozona ha subito una recessione (-0,4%), indotta soprattutto dai problemi di bilancio di molti stati, dalla debolezza del sistema bancario e dall’alto tasso di disoccupazione. Nel corso dell’anno vi è stata però un’inversione di tendenza: la fiducia delle imprese e dei consumatori è migliorata, rafforzando la domanda interna. La ripresa si è quindi estesa ai principali paesi membri, seppure con importanti differenze fra i diversi stati.

In Italia la crisi è stata pesante, con una diminuzione del PIL dell’1,8%. L’elevata disoccupazione e la perdita di potere d’acquisto dei consumatori hanno determinato un calo della domanda, mentre gli investimenti sono stati frenati dall’elevato carico fiscale e dalla stretta creditizia. Solamente nel quarto trimestre si è registrata un’inversione di tendenza e il PIL è tornato a crescere leggermente, per la prima volta da due anni e mezzo.

Anche per l’Alto Adige il 2013 è stato un anno negativo. La recessione non ha però assunto toni drammatici: l’IRE stima una variazione negativa del prodotto interno lordo pari a -0,5%.

In Alto Adige migliora il clima di fiducia dei consumatori

Nel 2013 il clima di fiducia dei consumatori altoatesini è andato continuamente migliorando, anche grazie alla ridotta inflazione e alla sospensione dell’IMU sulla prima casa. A gennaio 2014 esso si attestava su livelli analoghi a quelli della Germania, superando così ampiamente la media europea e italiana. I consumatori ritengono che l’andamento dell’economia altoatesina nei prossimi dodici mesi sarà stabile o leggermente positivo. Anche le valutazioni riguardo alla condizione economica delle proprie famiglie indicano una situazione di stabilità. Oltre la metà dei consumatori non si attende però un imminente calo della disoccupazione.

Solo il 69% delle aziende altoatesine valuta positivamente la propria redditività nel 2013; ciò significa che quasi un terzo degli imprenditori non è soddisfatto dei propri risultati. Il buon andamento delle esportazioni ha compensato solo in parte la difficile situazione del mercato locale e nazionale. Molte imprese lamentano inoltre un difficile accesso al credito. Le attese per il 2014 sono leggermente migliori: il 71% delle imprese si attende una redditività positiva. Nel 2014 l’economia mondiale crescerà presumibilmente del 3,7%. Si prevede un rafforzamento della congiuntura negli USA (+2,8%) e anche nell’Eurozona si consoliderà l’andamento positivo (+1,0%), seppure con alcune differenze tra i paesi membri. In Italia il PIL registrerà un modesto incremento dello 0,6%, mentre Germania (+1,6%) e Austria (+1,5%) raggiungeranno una solida crescita.

Nel 2014 anche l’Alto Adige trarrà vantaggio dal miglioramento della congiuntura internazionale. Ulteriori impulsi positivi verranno dalla leggera ripresa dell’economia italiana e dal miglioramento del clima di fiducia dei consumatori altoatesini, che fa sperare in un rafforzamento della domanda interna. Le attese degli imprenditori sono invece modeste. L’IRE stima per l’economia altoatesina una crescita dello 0,8%. L’entità della ripresa dipenderà però da vari fattori, come ad esempio l’attuazione delle riforme e l’allentamento della stretta creditizia in Italia, l’evoluzione dei rapporti tra UE e Russia e le turbolenze valutarie internazionali che potrebbero ripercuotersi sull’Europa.

Di seguito la situazione dei singoli settori.

Settore manifatturiero

Nel 2013 le imprese manifatturiere hanno sofferto la crisi, come confermato dall’indice di redditività pari al 65%. Esprimono insoddisfazione soprattutto gli operatori dei comparti “carta, stampa e grafica”, “materiali da costruzione”, “sport, hobby e tempo libero” e “legno e mobili”. Nel settore alimentare, nel tessile e nella fabbricazione di prodotti chimici e materiali sintetici la redditività è stata invece relativamente buona.

L’indice di redditività attesa per il 2014 è nettamente più elevato e raggiunge il 76%. Il miglioramento è dovuto soprattutto alle aspettative di incremento del fatturato, mentre i costi e la morale dei pagamenti dei clienti dovrebbero peggiorare.

Costruzioni

L’indice di redditività delle imprese edili per il 2013 raggiunge appena il 42%, che rappresenta il peggior valore fra tutti i settori dell’economia altoatesina. Il calo della domanda pubblica e privata ha pesato molto sui fatturati. Si è registrata una diminuzione del numero delle aziende, degli occupati e del volume di credito alle imprese. Nel 2014 la situazione resterà difficile, con un indice di redditività attesa invariato al 42%. Le previsioni relative al mercato italiano e a quello provinciale sono pessimistiche. A esprimere maggiore preoccupazione sono le imprese che si occupano di installazione di impianti e lavori di completamento degli edifici.

Commercio e riparazione di veicoli

Le valutazioni delle imprese del settore per il 2013 restano negative. L’indice di redditività ammonta solamente al 58%, anche a causa del continuo calo della domanda. Molte imprese sono pessimiste anche per il 2014: solo il 63% si attende una redditività positiva. Secondo gli imprenditori intervistati, i prezzi di vendita dovrebbero restare stabili, mentre il fatturato, la morale dei pagamenti dei clienti e l’accesso al credito registreranno un andamento negativo.

Commercio all’ingrosso

Il commercio all’ingrosso evidenzia per il 2013 un indice di redditività del 60%. Questo risultato negativo è dovuto principalmente al calo della domanda sul mercato locale e nazionale, mentre le esportazioni hanno registrato un miglioramento. Per l’anno in corso si prevede una leggera crescita della redditività, con un indice pari al 64%. Il fatturato dovrebbe aumentare, grazie alla ripresa dell’economia italiana.

Commercio al dettaglio

L’indice di redditività nel commercio al dettaglio per il 2013 è pari al 73%. Il minor reddito a disposizione delle famiglie si è fatto sentire, determinando un calo del fatturato per quanto riguarda sia la clientela locale, sia quella proveniente da fuori provincia. Per il 2014 gli operatori si attendono un leggero miglioramento della redditività. Il 76% prevede risultati positivi, anche grazie all’aumento dei prezzi di vendita.

Trasporti

È necessario distinguere fra il trasporto di persone e quello di merci. Il primo è meno sensibile alla congiuntura e gran parte delle imprese (88%) è soddisfatta della redditività conseguita nel 2013. Nel trasporto merci e nella logistica la redditività è stata inferiore, ma anche in questo caso piuttosto buona: l’indice è pari al 78%. Le previsioni per l’anno in corso sono più contenute: 86% per il trasporto di persone e 68% per il trasporto merci. Nel trasporto persone dovrebbe essere possibile compensare gli incrementi dei costi con adeguati aumenti del prezzo del servizio. Nel trasporto merci, invece, tale possibilità appare preclusa a causa della forte concorrenza. Inoltre si prevede un peggioramento della morale dei pagamenti e dei costi.

Alberghi e ristoranti

Nel 2013 le cifre del settore turistico non hanno raggiunto i livelli record del 2012. Il calo dei pernottamenti, dovuto alle minori presenze di ospiti italiani, non è stato però drammatico: -1,3%. L’indice di redditività si attesta al 74%. Per il 2014 gli operatori del settore non prevedono alcun miglioramento: solo il 73% si attende una redditività soddisfacente. Il fatturato realizzato con la clientela locale e con i turisti italiani dovrebbe calare e potrà essere bilanciato solo in parte dall’incremento dei turisti stranieri. I costi crescenti non potranno inoltre essere interamente compensati con l’aumento dei prezzi.

Servizi

Il settore dei servizi evidenzia, nel complesso, un andamento leggermente negativo, con un indice di redditività pari al 72% nel 2013. Al suo interno vi sono però significative differenze: gli operatori dei servizi alle imprese e del comparto editoria e comunicazione sono più soddisfatti della redditività rispetto a quelli dei servizi finanziari e assicurativi e dei servizi alle persone. Nel 2014 l’indice di redditività dovrebbe restare invariato al 72%. Nel settore informatico, nei servizi alle imprese e nell’editoria si prevedono incrementi di fatturato, mentre ci si attende una riduzione del volume d’affari per il settore immobiliare e per i servizi alle persone.

Agricoltura

Anche nel 2013 l’agricoltura ha confermato di essere l’unico settore dell’economia altoatesina relativamente immune dalla crisi. Quasi tutte le cooperative (99%) hanno potuto corrispondere ai produttori prezzi buoni o almeno soddisfacenti. Le latterie hanno registrato un aumento del fatturato su tutti i mercati. Nell’economia vinicola si è riusciti a compensare il calo della domanda nazionale grazie all’incremento delle esportazioni e del fatturato realizzato sul mercato provinciale. Nel comparto ortofrutticolo si è invece avuta una riduzione del fatturato rispetto all’anno precedente. Le aspettative per il 2014 sono decisamente positive: tutti gli intervistati (100%) si sono detti fiduciosi di poter continuare a corrispondere ai produttori prezzi soddisfacenti o buoni.