Antitrust: maxi multa alle società energetiche per pratiche commerciali scorrette

Dura botta su Enel (10 milioni) e Eni Plenitude (5 milioni), sanzioni minori per altre 4 società, che preannunciano ricorsi.

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L’Antitrust ha usato la mano pesante nei confronti di alcune società energetiche per l’utilizzo di pratiche commerciali scorrette, utilizzando con metodi aggressivi di aumentare il costo di elettricità e gas unilateralmente ai danni dei consumatori, nonostante il divieto imposto dal decretoAiuti bis”.

Con questa motivazione, l’Antitrust ha punito con una maxi multa (poco più di 15 milioni in tutto) 6 societàdell’energia, che si difendono rivendicando la propria «correttezza». Per Enel la sanzione più pesante, che si è vista recapitare un conto da «massimo edittale», da 10 milioni in tutto. Meno pesanti le multe per gli altri: a Eni Plenitude la metà (5 milioni), Acea Energia (560.000), Iberdrola Clienti Italia (25.000), Dolomiti Energia(50.000) ed Edison Energia (5.000). Quest’ultima – spiega l’Autorità presieduta da Roberto Rustichelli – perché la società ha già ristorato i propri clienti.

Enel, Eni Plenitude e Dolomiti Energia per prime rivendicano la loro correttezza e comunicano che potrebbero impugnare la decisione. In particolare Enel, la più colpita, spiega che la norma è stata «rispettata» e sono stati fatti ai clienti «meri rinnovi contrattuali».

Le associazioni di consumatori plaudono e intanto la Camera dovrebbe licenziare il nuovo decreto bollette che non contiene la proroga del mercato tutelato, con aiuti per l’ultimo trimestre che passerà poi al Senato per l’approvazione definitiva.

La sanzione di 15 milioni rappresenta lo 0,021% degli extraprofitti che le società energetiche in Italia hanno realizzato dal 2021 fino ai primi 9 mesi 2023, per un totale di 70 miliardi di euro. Secondo l’Antitrust «le società hanno adottato pratiche commerciali aggressive condizionando i consumatori ad accettare modifiche in aumento dei prezzi dell’energia elettrica e del gas, in contrasto con il decretoAiuti bis” che aveva vietato aumenti in un contesto caratterizzato da gravi criticità nel settore energetico con significativi aumenti dei costi», norma che è valida, come evidenzia l’Antitrust, fino al 30 aprile prossimo.

Viceversa, secondo il garante, «in particolare, Enel ed Eni hanno modificato unilateralmente i prezzi di fornituraa oltre 4 milioni di consumatori sulla base delle clausole contrattuali che consentono alle stesse società di decidere a propria discrezione se e quando modificare le tariffe, una volta scaduti i prezzi dell’offertaeconomica scelta. Così, i clienti, anche diversi anni dopo la scadenza dell’offerta economica, si sono visti recapitare lettere con cui Enel ed Eni aumentavano i prezzi in assenza di una scadenza nota al consumatore finale».

Per l’Antitrust la pratica scorretta è palese e dunque, secondo i consumatori, le persone che hanno dovuto pagare di più devono essere rimborsate.

La decisione è stata ovviamente salutata positivamente dalle associazioni consumeristiche: per il Codacons«chiediamo indennizzi in favore di tutti gli utenti coinvolti dagli aumenti illegittimi delle tariffe di luce e gas», mentre l’Unc sottolinea che «non possiamo che essere soddisfatti poi dell’importo delle sanzioni, pari in alcuni casi al massimo consentito». Assoutenti guarda avanti: «ora l’attenzione va spostata sul passaggio obbligato al mercato libero dell’energia, una fase che nasconde enormi insidie e pericoli per i consumatori», mentre l’Adoc promette di “vigilare sul mercato in maniera costante e continueremo ad inviare segnalazioni».

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