Per tutelare la qualità dell’alimentazione arrivano due nuove norme, una relativa alla carne artificiale votata dal Parlamento italiano e l’altra relativa all’etichettatura dei prodotti alimentari da parte della Commissione agricoltura del Parlamento europeo.
L’approvazione del divieto di produzione, importazione e vendita di carne artificiale in Italia destinata a consumo umano o a mangimi animali è stata salutata positivamente da Coldiretti che ha manifestato dinanzi alla Camera in occasione dell’approvazione finale della norma, la prima del suo genere in Europa e che rischia di essere cassata per conflitto con la normativa europea che, invece, va verso l’autorizzazione alla produzione e commercializzazione della carne artificiale.
Sempre in tema di alimentazione, a livello europeo, la Commissione agricoltura del Parlamento europeo ha approvato all’unanimità la direttiva“Colazione”, che renderà più difficile la messa in commercio di prodotti alimentari contraffatti, a partire dal miele.
«Con questo voto, chiediamo di aumentare la trasparenza nei confronti dei nostri consumatori e combattere ogni tipo di frode: ogni confezione di miele – spiegano gli europarlamentari PD, Paolo De Castro e Camilla Laureti – dovrà infatti riportare sull’etichetta, accanto al nome commerciale del prodotto, il paese di originedove il miele è stato raccolto. Non solo: se il miele proviene da più di un paese, ciascun paese in cui il miele è stato raccolto dovrà essere indicato in etichetta, in ordine decrescente e con la rispettiva percentuale nella miscela».
Soddisfazione è espressa dal presidente della Federazione Apicoltori Italiani, Raffaele Cirone, secondo cui la direttiva “Colazione” contiene svariate ipotesi di modifica della Direttiva miele 2001/110/CE: un provvedimento che gli apicoltori italiani, insieme ad una gran parte dei loro colleghi europei, hanno sempre considerato«ambiguo e inadeguato a difendere i prodotti apistici di qualità, come anche gli interessi di produttori e consumatori».
«L’obiettivo cui miriamo – conclude Cirone – è far venire allo scoperto quegli Stati membri dell’Unione europeache nazionalizzano il miele extracomunitario, aggirando i dazi doganali e commercializzando miscele di mieli a prezzi insostenibili per gli apicoltori europei e italiani». Ben venga dunque il pronunciamento del Parlamento europeo, che, vogliamo tutti augurarci, vorrà presto introdurre l’obbligo generalizzato di etichette trasparenti per il miele. Ma anche per tutti gli altri prodotti alimentari.
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