Proteste generalizzate per l’obbligo di fedina penale pulita per chi opera a contatto con minori

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Artigiani Alto Adige APA da sx direttore Thomas Pardeller pres Gert Lanz vicepres Martin Haller 1
Artigiani Alto Adige APA da sx direttore Thomas Pardeller pres Gert Lanz vicepres Martin Haller 1Protesta il mondo dello sport e dell’economia. Inaccettabile i termini estremamente ridotti per adempiere

Ancora una volta, gli effetti di una norma approvata in tuta fretta ed emanata in modo approssimativo esercita effetti nefasti sul mondo del volontariato e dell’economia. La nuova norma che recepisce con colpevole ritardo una direttiva europea in fatto di protezione dei minori che obbliga alla presentazione di un certificato penale immacolato per tutti coloro che operano a contatto con i giovani ha stabilito termini eccessivamente ristretti per adempiere.

In pratica, entro sabato prossimo prossima tutti i sodalizi sportivi, i centri sociali, i commercianti, gli artigiani che hanno a che fare con minori per attività ricreative o per lavoro dovrebbero recarsi in Tribunale spesso molto distante dal luogo di residenza) per chiedere il certificato penale presso il casellario giudiziario relativo a reati afferenti ai minori. Una situazione paradossale, visto che nel solo settore dello sport amatoriale questo riguarda decine di migliaia di persone. Per non dire del mondo del lavoro che ha a che fare con apprendisti. Con in più il problema dei costi (20 euro a certificato, senza contare i costi di trasferta) e della tutela della riservatezza personale, per cui spetta a ciascuno richiedere presso il casellario il proprio certificato personale, cosa che aggrava non poco gli oneri per i datori di lavoro.

«E’ incredibile come i nostri politici a Roma riescano sempre ad approvare leggi affrettate e sconsiderate» dice sconsolato il presidente di Apa-Confartigianato Bolzano, Gert Lanz, che protesta contro il decreto legislativo ch obbliga il datore di lavoro a richiedere la fedina penale qualora il dipendente sia chiamato a rimanere a contatto diretto e regolare con minori. «Questo è un vero e proprio affronto verso gli operatori economici, una decisione destinata ad avere ripercussioni drammatiche nella formazione degli apprendisti e nell’ottenimento di nuovi posti di lavoro», sostiene Lanz, secondo il quale «gli artigiani sono trattati come delinquenti».