Agriturist Friuli Venezia Giulia: la Tari non può essere una tassa “al metro quadrato”

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Agriturismo mantovano corte villoresi 1
Agriturismo mantovano corte villoresi 1Per le aziende agrituristiche sarebbe un ulteriore ingiusto salasso

Per il calcolo della Tari (la nuova tassa sui rifiuti), in riferimento ad agriturismi e aziende agricole dovrebbe essere utilizzato un parametro diverso da quello dei “rifiuti prodotti per mq”. È il punto di vista di Agriturist – Confagricoltura Friuli Venezia Giulia espresso presso gli uffici dell’amministrazione finanziaria.

La maggior parte dei fabbricati rurali (utilizzati a fini agrituristici), sono caratterizzati da superfici normalmente maggiori dello standard necessario per il consueto uso abitativo, ricettivo e produttivo, in quanto spesso realizzati in epoche ormai remote con standard ed esigenze diverse. Si tratta di edifici per i quali, sul piano teorico, visti anche i vincoli paesaggistici, non è possibile effettuare ottimizzazioni, abbattimenti e riduzioni degli stessi alle dimensioni effettivamente necessarie. Ne consegue che, una norma che fissa la tassazione sulla superficie, determina un’imposizione sovradimensionata e insostenibile.

Agriturist ha suggerito alcuni parametri oggettivi cui riferirsi per l’individuazione del coefficiente di riduzione; a esempio la comunicazione giornaliera delle presenze ai fini della pubblica sicurezza, da cui deriverebbe che un agriturismo con 30 posti letto, utilizzati mediamente per 50 giornate è equiparabile a una famiglia di 4 persone residenti, perché il suo indice di utilizzazione dei posti letto sarebbe del 13% (dato equo, facilmente “reperibile”). In aggiunta, gli agriturismi con ristoro hanno una limitazione temporale di aperture (max 240 giornate l’anno) e, in molti casi, sono stagionali (molte attività aprono solo alcuni mesi all’anno) quindi, anche in questo caso, ci dovrebbe essere una riduzione della tassazione.

Il tavolo di confronto tecnico è aperto, ma Agriturist – Confagricoltura non abbasserà la guardia e seguirà con attenzione l’evoluzione della normativa, affinché anche i Comuni possano tener conto delle peculiarità del comparto agrituristico e della necessità di non continuare a colpire un’attività economica già in difficoltà, stante il perdurare della crisi.