La Camerata Bern alla Filarmonica di Trento

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camerata bernIl prestigioso gruppo diretto da Patricia Kopatchinskaja a cavallo tra classico e moderno

Venerdì 24 marzo (ore 20.45) per la stagione dei concerti della Società Filarmonica di Trento arriva la Camerata Bern diretta dalla violinista Patricia Kopatchinskaja.

Un grande virtuoso, il violinista francese Rodolphe Kreutzer, un compositore drammatico e trascinante, Ludwig van, un romanziere fantastico, Lev Tolstoj e un musicista innamorato di tutti e tre i suddetti, ovvero Leoš Janáček: attorno a questa quaterna si snoda il programma della serata. Fondata nel 1962 con lo scopo di dar vita a una formazione la cui flessibilità e duttilità consentano alla compagine di esibirsi senza direttore, la Camerata Bern è composta da solisti e cameristi assai esperti. Sotto la direzione artistica della titolare Antje Weithas o dei violinisti Kolja Blacher, Carolin Widmann, Erich Höbarth, il suono dell’ensemble si caratterizza per una omogeneità, freschezza e sicurezza stilistica davvero rare. Solisti di primo piano riconoscono queste qualità alla Camerata e contribuiscono al suo successo: Andras Schiff, Tabea Zimmermann, Vadim Repin, Radu Lupu, Barbara Hendricks, Leonidas Kavakos. Numerose tournée hanno condotto il sodalizio sui più prestigiosi palcoscenici europei, delle Americhe, in Australia e Giappone. Le sue registrazioni per Philips, Decca, Denon, Erato, Novalis, Deutsche Grammophon hanno ricevuto riconoscimenti internazionali quali il Grand Prix du Disque, l’Echo Klassik, il Record Academy Prize.

A Trento la Camerata giunge guidata dalla violinista Patricia Kopatchinskaja. Nata in Moldovia, la Kopatchinskaja ha studiato composizione e violino a Vienna e Berlino meritandosi prestigiosi premi internazionali. Chiamata a collaborare con i Wiener Philharmoniker, la Staatskapelle di Berlino e la Deutsche Kammerphilharmonie di Brema è stata protagonista di molte prime esecuzioni. Per la sua sensibilità verso la musica contemporanea nel 2012 le è stato assegnato il Praetorius Musikpreis Niedersaechsen Award. A Trento, suonando un violino Pressenda del 1834, proporrà una sua composizione originale, composta in memoria di una sua cara amica prematuramente scomparsa. Un ricordo musicale in quattro parti, Abschied (commiato) – Widmung (dedica) – Scherzo – Capriccio, dal titolo Hortus Animae.

Con l’intensa liricità della sua Romance per violino vaga per i giardini spirituali dell’anima anche il compositore di origine armena Tigran Mansurian, che qui sperimenta nuove forme, intrecciando al motivo sentimentale della romanza la spiritualità dei taghs, antichissimi canti liturgici armeni.

In principio era la Sonata a Bridgetower (“Sonata per un mulatto lunatico” come riportato sull’autografo), trasformatasi poi con la dedica ufficiale al virtuoso violinista Kreutzer nella celeberrima Sonata a Kreutzer. Gli slanci drammatici, i momenti contemplativi, il brillante virtuosismo e le vorticose variazioni di una delle opere cameristiche più note e amate di Beethoven hanno fatto da perfetto sfondo al romanzo omonimo di Lev Tostoj, a cui il compositore Leoš Janáček si è ispirato per il suo Quartetto n. 1, composto nell’autunno del 1923. Nonostante la forma classica in quattro movimenti, si tratta di un’opera che procede per brevi frammenti musicali, quasi delle ossessioni, che tanto ricordano le passioni contrastanti e drammatiche d’amore e morte dell’intreccio del romanzo. Le frasi pronunciate sottovoce nell’intimità della musica da camera vengono qui magistralmente amplificate dalle trascrizioni di Richard Tognetti (guida e direttore artistico dell’Australian Chamber Orchestra) che illumina queste opere ‘kreutzeriane’ di una luce nuova.

 

Programma

 

P. Kopatchinskaja

(*1977)

Hortus animae, Concerto per violino e archi

 

L. Janàcek

(1854-1928)

Quartetto n. 1 “Sonate à Kreutzer” (Versione per orchestra d’archi di R. Tognetti)

Adagio con moto – Con moto – Con moto. Vivace. Andante – Con moto. Adagio

 

T. Mansurian

(*1939)

Romance per violino e orchestra (2011, dedicata a Patricia Kopatchinskaja)

 

L. v. Beethoven

(1770-1827)

Sonata n. 9 op. 47 “Kreutzer” (Versione per orchestra d’archi di R. Tognetti)

Adagio sostenuto. Presto – Andante con variazioni – Finale. Presto