Scandalo vitalizi, tra le polemiche e gli gnorri, qualcosa si muove

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La Giunta regionale del Trentino Alto Adige affida una consulenza tecnica per affrontare i tagli ai trattamenti pregressi. Obiettivo riformare la riforma, cancellando la pensione per mandato politico

Lo scandalo dell’ammontare dei vitalizi erogati ai consiglieri che hanno calcato l’aula consiliare della regione Trentino Alto Adige e delle rispettive province di Trento e Bolzano continua a montare, con l’indignazione pubblica che sta spingendo sempre più ex consiglieri a rinunciare all’incasso dei contributi versati. Non solo: c’è anche qualcuno che si lamenta della sollevazione popolare, ad iniziare dall’ex presidente dell’Alto Adige Luis Durnwalder, ovvero colui che durante il suo mandato da governatore percepiva 25.620 euro al mese, che si lamenta dei possibili tagli al suo trattamento di quiescenza dopo 40 anni ininterrotti di politica.

La Giunta regionale riunita a Trento per la prima volta dopo l’insediamento della scorsa settimana, ha deciso di incaricare il professor Luca Nogler, docente di diritto del lavoro all’Università di Trento, per fornire entro un mese il quadro giuridico di possibile intervento anche retroattivo sui vitalizi, sulle relative anticipazioni e sugli accantonamenti del cosiddetto fondo “family” dove sono state accantonate parte dei versamenti dei singoli ex consiglieri, in attesa di essere loro retrocesse con tanto di rivalutazione a partire dal 2018.

Per quanto riguarda i trattamenti pensionistici relativi alla legislatura appena iniziata la Giunta ha deciso di presentare un disegno di legge che si ponga l’obiettivo di evitare per il futuro che la Regione debba continuare ad erogarne. In futuro, hanno convenuto i membri della Giunta, i consiglieri provinciali e regionali avranno solamente l’indennità. I trattamenti pensionistici saranno privati e completamente a loro carico, in modo che ciascun politico possa continuare nella sua posizione previdenziale.

Il parere ed il disegno di legge saranno poi trasferiti al Consiglio regionale e quindi ai capigruppo per l’esame dell’assemblea legislativa regionale, come concordato con il presidente del Consiglio regionale Diego Moltrer che ha partecipato alla riunione della Giunta.

L’esecutivo regionale ha inoltre deciso che tutte le somme che verranno recuperate, in conseguenza anche di atti di liberalità da parte degli ex consiglieri, saranno destinate ad un apposito fondo regionale, istituito sul bilancio della Regione e vincolato a politiche in campo di welfare e assistenza sociale.