Record di fallimenti delle imprese nell’Unione europea nel secondo trimestre del 2023, con un aumentodell’8,4% e ai massimi da quando è iniziata la raccolta dei dati nel 2015 da parte dell’ufficio europeo di statistica. Nell’Eurozona i fallimenti aziendali sono aumentati del 9%, mentre in Italia del 2,9%.
La fotografia sul record di fallimenti offerta da Eurostat sembra indicare che si sia interrotta per l’Italia la riduzione proseguita per otto trimestri consecutivi a partire da inizio 2001, dopo l’inversione già iniziata in realtà tra gennaio e marzo di quest’anno (+7,7% i fallimenti del primo trimestre). Nell’anno del Covid si era visto un andamento sull’ottovolante, con un balzo nel 159,9% nel terzo trimestre 2020, dopo il calo del 65,3% del secondo trimestre e del 2,8% del primo.
L’andamento attuale italiano resta comunque di un aumento meno spiccato dell’Ue a 27, che invece risulta in crescita ormai da sei semestri, e dell’Euroarea, dove complessivamente i gli insuccessi aziendali sono in crescita da sette trimestri. I fallimenti aumentano in tutti i settori, a partire dai servizi di alloggio e ristorazione(+23,9%), dai trasporti e magazzinaggio (+15,2%) e da istruzione, sanità e attività sociali (+10,1%).
Rispetto al quarto trimestre del 2019, quello cioè precedente alla pandemia, il numero di dichiarazioni di fallimento nel secondo trimestre del 2023 è stato più elevato nella maggior parte dei settori dell’economia, con maggiori fallimenti registrati nei servizi di alloggio e ristorazione (+82,5%). Sono calati invece nell’industria(-11,5%) e nell’edilizia (-2,7%).
Tra i singoli paesi, l’Ungheria registra un aumento particolarmente intenso, con un balzo del 40,8%, dopo aver visto già due trimestri di crescita intensa e addirittura un picco superiore al 133% nel terzo trimestre del 2022. Rialzi sensibili si segnalano anche in Estonia (+24,6%) e Ungheria (+40,8%).
Calano con forza i fallimenti delle imprese a Cipro (-48,5%), ma dopo che erano più che raddoppiati nel primo trimestre dell’anno (+109,7%). E scendono anche in Croazia (-23,6%), dopo già un buon calo in avvio d’anno, in Danimarca (-15,9%), Bulgaria (-14,3%) e Polonia (-9,1%).
Tra i grandi Paesi, non sono disponibili i dati della Germania, mentre i fallimenti aziendali risultano in crescitadel 4,6% in Francia. Le iscrizioni di nuove imprese, infine, risultano in leggero calo nell’Ue (-0,6%), rispetto al trimestre precedente, dopo un aumento del 2% nel primo trimestre.
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