Il Teatro Verdi di Trieste celebra i cent’anni della Butterfly di Puccini

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Madama Butterfly al Verdi Trieste IMG 1680 foto di F. Parenzan 1
Madama Butterfly al Verdi Trieste IMG 1680 foto di F. Parenzan 1La Fondazione lirica triestina ne celebra l’anniversario con un allestimento specifico

Il “Verdi” di Trieste celebra i 100 anni di Madama Butterfly di Giacomo Puccini con una fortunata edizione realizzata dai propri laboratori ed ampiamente collaudata nelle fortunatissime trasferte di Cipro e Seul.

L’impianto scenico, creato da Pier Paolo Bisleri autore anche dei costumi, è d’ispirazione minimalista e di una essenzialità formale ispirata al Teatro Kabuki giapponese e sottolineata da un accurato disegno luci di Claudio Schmid che conferisce una particolare eleganza all’allestimento del dramma pucciniano. La regia di Giulio Ciabatti è attenta ad evidenziare l’introspezione psicologica dei personaggi protagonisti di un scontro di civiltà tra di loro tanto diverse e incomunicanti e “a rendere scenicamente la struggente fragilità di tutto ciò che è bello in una trascrizione personale sospesa tra realtà e sogno…”

L’anniversario dei cent’anni dell’opera tra le più amate e rappresentate al mondo coincide con il centenario della Grande Guerra che per ragioni storiche coinvolse drammaticamente la città di Trieste fin dal sinistro attentato di Sarajevo. Era l’aprile 1914 la “prima” dell’opera pucciniana al Teatro “Verdi” che di lì a poco, alla vigilia della guerra, chiuse l’attività per tre lunghi anni a testimonianza della disperata impotenza vissuta da Trieste al tempo del primo conflitto mondiale, che costrinse ad oscurare il Teatro lirico, luogo della speranza e della coscienza civile cittadina. Il titolo ritorna al “Verdi” solo nel 1929 e trascorse un altro decennio, fino l 1939 (e siamo di nuovo in guerra), prima di riapparire in cartellone. Da allora in poi, una lunga galleria di geishe hanno garantito il successo popolare al capolavoro pucciniano.

L’opera, in scena per la Stagione lirica e di balletto 2014 di Trieste giovedì 27 febbraio alle ore 20.30 (con repliche continua 28 febbraio, 2,4,6,8 marzo) ad essere un titolo immortale. Da sempre affascina e lusinga gli spettatori di tutto il mondo. Difficile è sottrarsi infatti alla carica sentimentale e lirica, alla capacità di commuovere di Puccini quando descrive in musica la triste storia della giapponesina Cio-Cio-San. Sedotta, abbandonata e suicida, è il vero e unico centro di interesse del dramma e punto di riferimento per tutti i personaggi dell’opera che si sviluppa in tre atti su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giocosa.

Il ruolo, asperrimo, di Butterfly è affidato a Amarilli Nizza. Cio Cio San, con i suoi slanci di giovanile freschezza che si alternano a vibrante passionalità, si scontra con un mondo del tutto diverso dal suo, quello di Pinkerton, interpretato dal tenore Luciano Ganci. Pinkerton, giunto in Giappone da un paese senza tradizioni, è conscio della propria invadenza e solo alla fine è assalito da un sincero rimorso, inutile, perché troppo tardivo. I due artisti, si alternano nelle recite triestine con Mina Yamazaki e Luis Chapa.

Nel cast figurano anche Chiara Chialli interprete del ruolo di Suzuki; Filippo Polinelli è Sharpless; Gianluca Sorrentino e Munenaga Terada si alternano in quello di Goro. Completano il cast Pietro Toscano (lo zio Bonzo), Makoto Kuraishi (Principe Yamadori), Giuliano Pelizon (il Commissario imperiale), Silvia Verzier (Kate Pinkerton) e Giovanni Palumbo (l’Ufficiale del Registro).

Sul podio il M° Donato Renzetti concentrato ad esaltare la partitura in tutta la sua suggestione con il contributo dell’Orchestra stabile della Fondazione lirica triestina e del Coro preparato dal M° Paolo Vero.