Il mercato immobiliare italiano ingrana la retromarcia anche grazie all’effetto Lagarde sulla casa, la presidente della Banca centrale europea, che continua ad aumentare i tassi di sconto del denaro, tanto che alla fine del 2023, si prevede che le compravendite di case scenderanno del 10,1%.
E, nonostante il valore negativo degli acquisti di abitazioni si rilevi già nel primo bimestre dell’anno (-2,7% a gennaio e a febbraio), secondo i dati del Consiglio nazionale del notariato a fronte di aree in controtendenzacome Torino e Bologna che vedono crescere le compravendite rispettivamente del +3,26% e +2,88%, vanno male gli scambi a Milano (-3,74%), Verona (-1,45%), Roma (-2,09%) e soprattutto a Firenze (-5,28%) e Napoli(-14,9%). Tengono Bari e Palermo, città nelle quali i rogiti per l’acquisto sono cresciuti rispettivamente dell’1,14% e del +2,11%.
Dall’osservatorio dei notai emerge il forte calo nell’accensione dei mutui per l’acquisto di una casa: una riduzione del 23,56% nei primi due mesi dell’anno, che certamente risente della stretta introdotta dalla Bce con l’aumento dei tassi. Per le compravendite alla fine dell’anno, «si immagina una riduzione del 17,1% per l’acquisto di prime case tra privati e del 16,1% di prime case da impresa», mentre gli scambi delle seconde abitazioni, pur se in calo, dovrebbero attestarsi rispettivamente a un -2,5% di acquisti tra privati e a un -7,7% prese tramite impresa.
A Torino «a sostenere il mercato sono soprattutto le compravendite di seconde case tra privati (+12,4%) e da impresa (+19,27%)», però nel capoluogo piemontese il calo degli acquisti di “prima casa” riguarda principalmente la fascia di età tra i 18 e 35 anni (-3,43%). Il valore negativo di Milano è costituito da -7,37% per la compravendita della “prima casa” tra privati e un -16% per ciò che riguarda l’atto compiuto tramite impresa; per ciò che concerne Firenze, si nota, in particolare che nello scorso febbraio il mercato immobiliare della città toscana «è crollato del 13.67% (-13,53% per la prima casa tra privati, -44.83% da costruttore, poi -2% per la seconda abitazione da privati e -51,95% dall’impresa costruttrice)».
Quanto a Roma, le cifre svelano come, a fronte di un dato generale in decremento, è positivo quello delle transazioni per la seconda casa, «che segna +7,05% da privati e +4,75% da costruttore». Deciso è, invece, l’arretramento che viene registrato a Napoli: i numeri parlano chiaro, con -14,9% delle compravendite di abitazioni nel primo bimestre dell’anno, al confronto col 2022, e sono «le compravendite fra privati a subire la battuta d’arresto maggiore, con un calo complessivo del 26,52%, seguite dalle prime case da impresa (-21,82%), mentre rimane sostanzialmente invariata, ma in leggero aumento, la compravendita di seconde case fra privati (+0,55%)».
Colpisce, poi, evidenzia il Consiglio nazionale del Notariato, l’andamento dei mutui, visto che la percentuale di calo è stata del 23,56%, al confronto con lo stesso periodo del 2022 (da 61.581 a 47.070 nel primo bimestre 2023), tanto da poter far parlare di un vero e proprio crollo grazie all’effetto Lagarde sulla casa.
A gennaio, spiegano i notai, «la diminuzione dei prestiti bancari è stata pari al 15,8% per accentuarsi a febbraio, con un decremento del 29,3%. Ricordando l’andamento del mercato delle compravendite che ha segnato, comunque, una diminuzione del solo 2,72% nel bimestre (+5,43% di gennaio e – 8,68%) è impressionante come il numero di mutui concessi, e in percentuale il capitale erogato, siano in forte flessione, quasi ad evidenziare il fatto che le persone stiano acquistando case piùcoi propri capitali rispetto al passato, a causa del forte aumento dei tassi di interesse». Tuttavia, nonostante la forte discesa dei mutui, la riduzione del capitale erogato è, in realtà, inferiore e segna un -20,7%, scendendo dai 10,2 miliardi nel primo bimestre 2022 a 8,1 miliardi a gennaio-febbraio 2023.
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