Anche a maggio prosegue la ripresa delle immatricolazioni a quattro e due ruote sotto la spinta della disponibilità di tutti quei componenti che nei mesi scorsi rallentavano le linee di montaggio e la disponibilità di prodotto presso iclienti, costretti a lunghe attese per entrarne in possesso, con una ridotta possibilità di personalizzazione.
Secondo i dati forniti dalla Motorizzazione, a maggio sono state immatricolate in Italia 149.411 autovetture con una crescita sullo stesso mese del 2022 del 23,1%. Nei primi cinque mesi dell’anno le immatricolazioni sono state 702.339 con un incremento rispetto allo stesso periodo del 2022 del 26,1%.
Nonostante la ripresa, il mercato dell’auto italiano rimane ancora decisamente sottodimensionato, complice l’incertezza delle future normative e il deciso rincaro del prezzo medio delle auto verificatosi negli ultimi mesi, oltre al fatto che i consumatori non si fidano – giustamente – dei prodotti elettrici ed elettrificati, non ancora all’altezza delle loro esigenze di utilizzo, oltre che per il maggiore costo e i rischi connessi alla sicurezza d’uso, come ha evidenziato anche la recente alluvione in Romagna.
Le stesse Case farebbero meglio a rivedere le loro politiche commerciali e fare pressione sull’Europa per cambiare gli scenari, che rischiano solo di fare un colossale favore all’ingresso sul mercato continentale del prodotto cinese, offerto a condizioni economiche e tecnologiche decisamente più competitive di quello europeo.
Più che spingere ancora sull’elettrico, meglio sarebbe puntare sui carburanti sostenibili, utilizzabili anche sul parco veicoli già circolante, senza attendere una lenta e limitata sostituzione del parco con veicoli elettrici. Il tutto accompagnato da una profonda revisione sulla fiscalità dell’auto aziendale, allineando l’Italia all’Europa, cosa che potrebbe da solo rilanciare consistentemente e in modo duraturo nel tempo una bella fetta del mercato auto nazionale, che poi andrebbe ad alimentare il mercato dell’usato rivolto ai privati con prodotto recente e tecnologicamente aggiornato.
Nella riunione a Lussemburgo dei ministri ai trasporti europei, la proposta lanciata dall’Italia di sospenderel’entrata in vigore del regolamento Euro 7 sulle emissioni inquinanti è stata condivisa da Repubblica Ceca,Bulgaria, Francia, Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia.
Dalle quattro alle due ruote. A maggio, malgrado il maltempo, le immatricolazioni di moto, scooter e ciclomotori hanno fatto registrare un solido +11,8% sullo stesso periodo dell’anno scorso. E per il quinto mese consecutivo i numeri diffusi da Confindustria Ancma, l’associazione nazionale Ciclo Motociclo Accessori riportano un incremento a doppia cifra, certificando l’andamento positivo del 2023. Una tendenza che, secondo gli ultimi dati di vendita raccolti da Acem, l’associazione europea dei costruttori, conferma l’Italia come primo mercato dell’Eurozona.
Il mercato di maggio fa segnare 42.884 nuove immatricolazioni. È equilibrata la performance dei segmenti: gli scooter crescono del 12,2% e targano 22.372 mezzi; le moto che vedono crescere i loro volumi del 11,38%, pari a 18.198 veicoli immatricolati; i ciclomotori, dopo un inizio d’anno difficoltoso, recuperano e crescono del 12% con 2.314 unità vendute. Il mercato cumulato cresce di un quinto (+20,6%), rispetto allo stesso periodo del 2022, mettendo in strada 159.069 veicoli.
Il risultato più brillante resta quello degli scooter che segnano una crescita del 29,56% e targano 78.872 mezzi; seguono le moto con una performance del +15,13% pari a 72.510 unità; infine, recuperano progressivamente terreno i ciclomotori che passano dal -34% di gennaio al -4,38 di maggio, immettendo sul mercato 7.687 mezzi. È in ripresa dagli affanni di inizio anno il mercato elettrico: nel mese di maggio, i veicoli a zero emissioni segnano un incremento del 44,84% e 1.809 mezzi venduti, trascinati dal segmento dei ciclomotori, che, anche grazie ai volumi portati dalle commesse, registrano una performance del +136,76% e 876 unità.
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