Proseguono a tappe forzate i lavori delle autonomie speciali di Trento e Bolzano per deliberare i pareri sulla proposta di riforma dello Statuto speciale di Autonomia della regione Trentino Alto Adige, ma con qualche frizione tra maggioranza e opposizione.
In Alto Adige la seduta straordinaria per discutere i contenuti della proposta di modifica dello Statuto, interrotta più vote per confronti tra capigruppo e all’interno dell’opposizione, è terminata senza dibattito: l’opposizione chiedeva di votare, cosa non possibile secondo il parere legale, ha abbandonato la seduta lasciando sola la maggioranza.
Una lunga riunione dei capigruppo, della maggioranza, delle opposizioni e dell’Ufficio di presidenza per trovare un accordo sulla proposta di votazione finale della proposta di riforma è finita in un nulla di fatto. Al rientro in aula, il presidente del Consiglio, Arnold Schuler, ha spiegato che il parere giuridico in merito alla possibilità di votare sul testo, inviato a tutti i consiglieri, era molto chiaro: questo non è possibile. La procedura è disciplinata dallo Statuto. Anche l’emendamento sostitutivo della richiesta presentato dalle opposizioni (che elencava i singoli punti della proposta di modifica dello Statuto su cui discutere e votare) non cambia nulla, come confermato da Ufficio legale e Ufficio di Presidenza, lasciando ad ogni consigliere 15 minuti per prendere posizione sul tema.
«Il Consiglio è stato convocato in seduta straordinaria per dare a tutti i consiglieri e al presidente della Provincia la possibilità di esprimersi in merito, ma non si voterà»”, ha concluso Schuler.
Da parte delle opposizioni la reazione alla mancata possibilità di votare sulla riforma dello Statuto di autonomia è stata netta, con una forte critica all’operato del presidente del Consiglio e della stessa maggioranza Svp-FdI che si è chiusa a riccio su un testo sì migliorato rispetto alla continua erosione di competenze accumulatesi in vent’anni di sentenze della Corte costituzionale, ma ulteriormente migliorabile.
L’abbandono della seduta da parte delle opposizioni è stata «un’occasione mancata» secondo il presidente della Provincia, Arno Kompatscher che ha seguito in prima persona la trattativa con il governo nazionale, «perché sarebbe stato positivo un dibattito aperto con tutti i consiglieri, avrebbe anche risposto a dubbi e critiche. Nella seduta dei capigruppo era stato detto che ciascuno sarebbe potuto intervenire esprimendo il proprio parere favorevole o contrario ai singoli punti, anche se non era possibile votare. Era sempre stata garantita massima trasparenza. Non c’è mai stata una procedura così trasparente nell’ambito delle rinegoziazioni dello Statuto: si tratta di un passo di successo, che purtroppo oggi non è stato possibile discutere».
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