Riforma autonomia Trentino Alto Adige: tempi stretti per l’approvazione finale

Presentazione dei contenuti del nuovo testo di Statuto di autonomia.

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I presidenti delle province autonome di Bolzano e Trento, rispettivamente Arno Kompatscher e Maurizio Fugatti, hanno presentato alla stampa al confine delle due Autonomie a Salorno i contenuti della bozza di riforma dello Statuto di autonomia della regione Trentino Alto Adige e delle due province.

«La riforma riguarda entrambe le Province autonome, anche la Regione autonoma, e quindi abbiamo ritenuto fosse giusto parlarne anche assieme – ha spiegato Kompatscher -. Sono assolutamente convinto che si tratti di un successo. Avevamo tre obiettivi, con questa riforma: in primis, il ripristino delle competenze erose dalla giurisprudenza della Corte costituzionale; secondo, ove possibile, un ampliamento delle competenze; terzo, proteggere, dare ulteriori garanzie alla nostra Autonomia. Abbiamo ottenuto progressi importanti in tutti questi ambiti».

«Abbiamo una serie di norme che permettono il recupero delle competenze andate perse, alle quali aggiungiamo quelle sull’ambiente e la gestione della fauna selvatica e, in questo ambito, una competenza di pubblica sicurezza, novità assoluta – ha detto Kompatscher -. È stato tolto il limite delle riforme economico-sociali della Repubblica, che portava effettivamente a tante sentenze di annullamento della Corte costituzionale. Tutta la nostra competenza legislativa è stata riclassificata come esclusiva, fino ad oggi solo lo Stato aveva competenza esclusiva. Abbiamo avuto un chiarimento della funzione delle norme d’attuazione, che potranno avere il compito di chiarire gli ambiti di rispettiva competenza tra lo Stato e Regione e Province autonome, rendendo l’Autonomia dinamica, permettendoci di adeguarla a nuove esigenze».

«Ultima ma non ultima, la clausola che introduce il principio dell’intesa: sul progetto di legge costituzionale per la modifica dello Statuto – ha detto Kompatscher -, dopo la prima approvazione da parte delle due Camere, il Parlamento dovrà chiedere l’intesa alla Regione autonoma e alle due Province autonome. È vero che, se l’intesa non arrivasse, la modifica dello Statuto potrebbe essere approvata a maggioranza assoluta dal Parlamento, ma fermi restando i livelli di autonomia già riconosciuti. In altre parole, se non c’è l’intesa il Parlamento non può peggiorare la nostra Autonomia. La relazione illustrativa al riguardo fa anche un chiaro riferimento agli standard che hanno portato al rilascio della quietanza liberatoria da parte dell’Austria».

Fugatti ha parole di elogio per il premier Giorgia Meloni: «si era impegnata per il ripristino delle nostre competenze autonomistiche che erano state erose dalla giurisprudenza della Corte costituzionale, ma in più abbiamo avuto altre competenze esclusive, quali la tutela dell’ambiente, la gestione della fauna selvatica e il commercio».

Ora tocca ai due consigli provinciali di Trento e di Bolzano e a quello regionale discutere e approvare a tambur battente I presidenti delle province autonome di Bolzano e Trento, rispettivamente Arno Kompatscher e Maurizio Fugatti, hanno presentato alla stampa al confine delle due Autonomie a Salorno i contenuti della bozza di riforma dello Statuto di autonomia della regione Trentino Alto Adige e delle due province.

«La riforma riguarda entrambe le Province autonome, anche la Regione autonoma, e quindi abbiamo ritenuto fosse giusto parlarne anche assieme – ha spiegato Kompatscher -. Sono assolutamente convinto che si tratti di un successo. Avevamo tre obiettivi, con questa riforma: in primis, il ripristino delle competenze erose dalla giurisprudenza della Corte costituzionale; secondo, ove possibile, un ampliamento delle competenze; terzo, proteggere, dare ulteriori garanzie alla nostra Autonomia. Abbiamo ottenuto progressi importanti in tutti questi ambiti».

«Abbiamo una serie di norme che permettono il recupero delle competenze andate perse, alle quali aggiungiamo quelle sull’ambiente e la gestione della fauna selvatica e, in questo ambito, una competenza di pubblica sicurezza, novità assoluta – ha detto Kompatscher -. È stato tolto il limite delle riforme economico-sociali della Repubblica, che portava effettivamente a tante sentenze di annullamento della Corte costituzionale. Tutta la nostra competenza legislativa è stata riclassificata come esclusiva, fino ad oggi solo lo Stato aveva competenza esclusiva. Abbiamo avuto un chiarimento della funzione delle norme d’attuazione, che potranno avere il compito di chiarire gli ambiti di rispettiva competenza tra lo Stato e Regione e Province autonome, rendendo l’Autonomia dinamica, permettendoci di adeguarla a nuove esigenze».

«Ultima ma non ultima, la clausola che introduce il principio dell’intesa: sul progetto di legge costituzionale per la modifica dello Statuto – ha detto Kompatscher -, dopo la prima approvazione da parte delle due Camere, il Parlamento dovrà chiedere l’intesa alla Regione autonoma e alle due Province autonome. È vero che, se l’intesa non arrivasse, la modifica dello Statuto potrebbe essere approvata a maggioranza assoluta dal Parlamento, ma fermi restando i livelli di autonomia già riconosciuti. In altre parole, se non c’è l’intesa il Parlamento non può peggiorare la nostra Autonomia. La relazione illustrativa al riguardo fa anche un chiaro riferimento agli standard che hanno portato al rilascio della quietanza liberatoria da parte dell’Austria».

Fugatti ha parole di elogio per il premier Giorgia Meloni: «si era impegnata per il ripristino delle nostre competenze autonomistiche che erano state erose dalla giurisprudenza della Corte costituzionale, ma in più abbiamo avuto altre competenze esclusive, quali la tutela dell’ambiente, la gestione della fauna selvatica e il commercio».

Ora tocca ai due consigli provinciali di Trento e di Bolzano e a quello regionale discutere e approvare a tambur battente la riforma dello statuto della regione Trentino Alto Adige. Il Consiglio di Bolzano si riunirà in seduta straordinaria il 22 aprile. Le commissioni prepareranno quindi i pareri per i due Consigli provinciali, che si riuniranno per votarli il 6 maggio. Per il 5 maggio sono in programma nuove audizioni da parte della Terza commissione del Consiglio regionale, che il 12 maggio discuterà il parere che verrà votato in Consiglio regionale il 14 maggio.

Acquisiti i pareri dei Consigli regionale e provinciali, dopo un ulteriore passaggio in Conferenza delle Regioni, il Consiglio dei ministri provvederà all’approvazione definitiva del testo, che verrà quindi trasmesso alla Repubblica d’Austria per la presa d’atto. Solo a quel punto – probabilmente nel mese di giugnopotrà prendere il via l’iter di approvazione del disegno di legge di riforma dello Statuto da parte del Parlamento previsto per le leggi di rango costituzionale con la doppia approvazione a maggioranza assoluta in entrambe le camere a tre mesi di distanza l’una dall’altra.

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