Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie: inaugurata la sede di Belluno

Lanzarin: «importante presidio di sanità». De Carlo: «fondamentale per la qualità degli alimenti».

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Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie

L’assessore alla Sanità e alle Politiche sociali del Veneto, Manuela Lanzarin, ha inaugurato a Belluno la nuova sezione territoriale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie cui ha partecipato anche il senatore bellunese Luca De Carlo.

«Questa nuova sede della sezione territoriale di Belluno – ha detto Lanzarin – è un importante presidio di sanità per un territorio complesso e particolare. È una delle dieci sedi dell’Istituto zooprofilattico delle Venezie, un’eccellenza della nostra regione, punto di riferimento non solo nazionale ma anche internazionale. La nuova sede è inserita, infatti, in un’ampia zona montana contrassegnata da una presenza massiccia di fauna selvatica ma anche da aree antropizzate e produttive con bestiame da allevamento soprattutto in funzione di un’affermata vocazione alla produzione lattiero casearia, quindi con particolare attenzione alle piccole produzioni, alle malghe».

Lanzarin ha descritto l’attività dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie: «è vastissima e altamente specialistica, basta pensare il lavoro svolto contro l’aviaria, la peste suina, la “west nile” e tante altre malattie infettive. Quando parliamo di sanità animale parliamo di sicurezza alimentare e, quindi, anche di prevenzione. È sempre più un concetto consolidato quello che ritiene che le risorse da destinare alla prevenzione debbano essere considerate investimenti anziché finanziamenti in conto gestione. Certamente sono investimenti i cui frutti non hanno un riscontro immediato ma sono il volano per la tenuta futura del sistema sanitario, per il contenimento delle malattie croniche nella popolazione, per la diffusione di sani e corretti stili di vita a cominciare proprio dall’alimentazione. La correttezza di quest’ultima è favorita da una filiera corta e certificata della produzione, garantita dal lavoro di strutture all’avanguardia come quella inaugurata oggi».

Per De Carlo «la cultura della sicurezza in Italia vuol dire cultura dell’eccellenza: non dimentichiamo che il valore delle “copie” dei nostri prodotti – l’italian sounding – è doppio rispetto a quello delle esportazioni, che negli ultimi due anni hanno fatto registrare valori in crescita, prima +6% e ora +10%. Un aumento premiato certo dall’altissima qualità delle nostre produzioni – non dimentichiamo che il Veneto è la regione che ha più Dop e IGP nella nazione che ha più denominazioni protette al mondo -, ma anche l’idea di sicurezza che i nostri prodotti trasmettono ai consumatori».

De Carlo ha poi sottolineato come le “intuizioni” e le attività dell’Istituto bellunese siano poi diventate esempio per le altre realtà: «penso ad esempio alla vaccinazione contro le zecche, alla presenza degli animali selvatici, alla diffusione e al contenimento della PSAPeste Suina Africana; la politica non deve agire per slogan, ma deve muoversi su dati scientifici certi, ed è così che diventa fondamentale il ruolo di realtà come queste».

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