La Giunta comunale di Trento guidata dal sindaco uscente Dem, Franco Ianeselli, probabile rientrante alle elezioni del 4 maggio prossimo, ha deliberato nell’ultima seduta i corrispettivi della tariffa rifiuti per l’anno 2025.
Come previsto dalla normativa, gli importi a carico degli utenti devono assicurare la copertura integrale dei costi del servizio che a Trento ammontano a poco più di 21 milioni, cifra che va ripartita tra le utenze domestiche e non domestiche. L’adeguamento delle tariffe – sottolinea una nota del Comune di Trento – ha ripercussioni diverse a seconda della tipologia di utenza, della produzione di rifiuti e dell’ampiezza dei locali in questione, con quest’ultimo aspetto che penalizza pesantemente i nuclei familiari composti da una sola persona che vivono in abitazioni mediamente grandi.
Per le famiglie di Trento, che ad oggi hanno la tariffa rifiuti tra le più basse di tutti i capoluoghi italiani, l’aumento si aggira intorno al 4%, superiore all’inflazione, equivalente in media a 7,42 euro all’anno o a 60 centesimi al mese. Così, una famiglia di tre persone che vive in un appartamento di 72 metri quadrati nel 2025 pagherà 151,8 euro, con un aumento del 4,15% rispetto al 2024, anno in cui ha versato 145,7 euro. Una famiglia di cinque persone che vive in un appartamento di 92 metri quadrati l’anno scorso ha pagato 225,7 euro, quest’anno pagherà 234,7 euro (più 3,97%). Per le tariffe non domestiche – precisa il Comune – l’aumento medio è di circa l’1%, determinato tenendo conto della superficie e della produzione teorica dei rifiuti legata alle attività svolte.
L’adeguamento delle tariffe non è l’unica novità di quest’anno. Da gennaio 2025 è entrato in vigore il nuovo bonus sociale per i rifiuti previsto dalla norma nazionale, applicato in automatico, senza bisogno di presentare domanda, ai cittadini che hanno un Isee non superiore a 9.530 euro, elevato a 20.000 euro per i nuclei familiari con almeno quattro figli. Il nuovo bonus, che prevede una riduzione del 25% della tariffa rifiuti, sostituisce la precedente agevolazione comunale legata all’Isee, per la quale era necessario presentare domanda. Riduzione anche per le famiglie con la presenza di figli fino a 30 mesi di età.
Gli aumenti praticati dal Comune di Trento a poche settimane dalle elezioni non sono passati inosservati: per il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Daniele Demattè, «ancora una volta si scaricano sulle famiglie le inefficienze di Dolomiti Ambiente e dell’amministrazione comunale, che preferisce passare alla cassa dei dividendi dell’azienda pubblica invece che spingere al suo efficientamento per ridurre i costi operativi. Manca una seria politica di controllo del territorio per evitare i conferimenti non corretti dei rifiuti, specie nei bidoncini da strada che sempre più spesso ospitano rifiuti domestici o nel caso di abbandono indiscriminato di rifiuti domestici o speciali da cantieri edili che finiscono poi con pesare sulle bollette dei cittadini che operano con attenzione la raccolta differenziata. Soprattutto, bisogna puntare a far sì che la tariffa rifiuti corrisponda maggiormente al volume di rifiuti conferiti piuttosto che alla superficie dell’abitazione in cui si vive, visto che si penalizza una persona che vive sola in un appartamento da 100 metri quadri, mentre si avvantaggiano coloro che vivono in 5-6 in meno di 50 metri quadri».
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