Liste d’attesa in sanità: inutilizzato dalle Regioni un quarto dei fondi

Schillaci: «è una questione di volontà politica. Ora si risponda delle inadempienze».

0
132
Liste d'attesa in sanità

Schillaci: «è una questione di volontà politica. Ora si risponda delle inadempienze».

Se l’abbattimento delle liste d’attesa in sanità che sono un cruccio per milioni di cittadini, a otto mesi dall’approvazione della legge per il loro smaltimento, appare ancora lontano, è «per una volontà politica» delle regioni e non per mancanza di fondi. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, dall’Aula del Senato dove ha risposto al “question time”, lancia una nuova stoccata alle amministrazioni regionali.

Al 31 dicembre 2024, secondo i dati comunicati dalle regioni al ministero, un quarto dei fondi totali assegnati per il recupero delle liste di attesa in sanità, pari al 24%, non è stato utilizzato. Su un finanziamento totale di 1.371.956.271 euro per gli anni 2022-23-24 da parte del ministero della Salute, le regioni non hanno utilizzato – o hanno accantonato – una cifra pari a 323.342.886 euro. Ancora una volta, dal ministro – che ha ripetutamente scritto al presidente della Conferenza delle regioni, il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga – arriva un forte richiamo all’applicazione della legge per il taglio delle liste.

«Non è accettabile – afferma Schillaci – che a distanza di mesi dall’approvazione della legge, ci siano ancora resistenze o ritardi nell’applicazione. Così come non è accettabile rivendicare insufficienza di stanziamenti quando la Corte dei conti nella sua ultima relazione mette nero su bianco la spesa esigua delle regioni rispetto ai fondi ricevuti dal 2020 per le liste d’attesa in sanità. I dati comunicati al Ministero dalle regioni indicano che non sono state impiegate tutte le risorse assegnate dal 2022 al 2024 e che in alcuni casi i fondi sono stati destinati a tappare buchi di bilancio».

La collaborazione, ribadisce Schillaci, è centrale ed il ministero, insieme all’Agenas, stanno conducendo incontri serrati con le regioni per affiancarle e risolvere le criticità, ma «sia chiaro non si tratta di carenza di strumenti o risorse, ma di volontà politica e organizzativa». Per Schillaci «il diritto alla salute non è negoziabile. O si applica la legge o si deve rispondere delle proprie inadempienze».

Toni duri che il ministro riconosce e rivendica dopo giorni di polemiche con le Regioni: «mi hanno fatto notare i toni molto diversi che sto utilizzando da qualche giorno a questa parte. Rivendico tutte le parole dette e scritte: ora le norme ci sono, i compiti sono chiari, ora abbiamo i dati per comprendere chi va sostenuto e chi deve urgentemente mettere fine alle sue inefficienze».

La legge approvata, ribadisce Schillaci, non rappresenta «palliativi o interventi spot, ma una riforma organica» e le misure previste – dalla piattaforma nazionale per le liste d’attesa al sistema per garantire al cittadino tempi certi mediante il ricorso a intramoenia o privato quando necessario, all’estensione delle visite nel fine settimana e l’adozione del Cup unico già effettivo in Lazio, Liguria e Basilicata – «stanno già producendo risultati tangibili nelle regioni che le hanno implementate. Dove si applica la legge, cioè, ci sono i risultati».

Il titolare della Salute rispedisce dunque al mittente le “qualunquistiche accuse di fallimento”: «verrebbe da rispondere al qualunquismo dell’accusa generica di “fallimento” con un altrettanto genericofallimento del modello regionale di gestione della sanità”, ma questo Governo è concentrato sin dall’inizio solo sulle soluzioni, non su accuse qualunquistiche». E se da un lato chiarisce che «l’intento non è prevaricare l’autonomia regionale, ma sostenere il cambiamento a vantaggio dei cittadini», dall’altro sottolinea come non definirebbe «adeguata collaborazione» da parte delle regioni, ad esempio, «il confronto sul decreto attuativo che prevede poteri sostitutivi del Ministero in caso di inadempienze».

Ora da Schillaci ci si aspetta una sua convocazione delle regioni inadempienti e il loro commissariamento per risolvere le problematicità evidenziate da una politica spesso, troppo spesso, incapace.

Per rimanere sempre aggiornati con le ultime notizie de “Il NordEst Quotidiano”, iscrivetevi al canale Telegram per non perdere i lanci e consultate i canali social della Testata. 

Telegram

https://t.me/ilnordest

Linkedin

https://www.linkedin.com/company/ilnordestquotidiano

Facebook

https://www.facebook.com/ilnordestquotidian

X

© Riproduzione Riservata