In regione a rischio fino a 812 milioni di euro di minore giro d’affari.
L’export del Veneto negli Usa ha registrato nel 2024 un valore di 7,5 miliardi di euro, con una crescita del 30% rispetto al 2019, l’inizio della crisi dovuta alla pandemia. Un volume economico sostenuto dalle vendite di produzioni meccaniche (quasi 1,6 miliardi) e di “strumenti e forniture mediche”, prevalentemente il comparto dell’occhialeria (circa 1,2 miliardi).
L’agroalimentare da solo quota quasi un miliardo di euro (927.050.324) ed è il settore che rispetto al 2023 ha visto la crescita maggiore (+15,9%), mentre il maggior calo si è avuto nella moda, passata da 696 milioni a quasi 549. In generale, l’export veneto verso gli Stati Uniti ha subito nel 2024 una contrattura lieve, del 3,8%, a causa soprattutto della crisi di moda e metallurgia.
A trainare l’export è per il 30,4% del valore regionale la provincia di Vicenza, con quasi 2,2 miliardi, in diminuzione del 4,7% rispetto al 2023. A crescere del 5,1% sono la provincia di Treviso con 1.345.596.217 euro di valore dell’export, e quella di Verona con un +6,2%, grazie anche al vino. Quest’ultimo è valso al Veneto, nel 2023 (dato 2024 non ancora disponibile), un valore di 592.721.617 euro, in leggero calo sul 2022, anno del boom di vendite verso gli Usa.
Nel 2024 circa il 20% delle auto vendute negli Stati Uniti erano di produzione europea, con un ruolo preponderante della Germania, che, secondo i dati del Dipartimento del commercio americano, ha esportato veicoli per un valore di 24,8 miliardi di euro. Come noto, la filiera produttiva italiana è strettamente collegata a quella tedesca, tanto che attualmente tra il 10% e il 30% dei componenti di un’auto prodotta negli stabilimenti di Bmw, Volkswagen o Mercedes proviene dall’Italia. Pertanto, i dazi statunitensi, che potrebbero riguardare anche le componenti, hanno un impatto significativo sia diretto che indiretto sul sistema industriale italiano e veneto in particolare con 306 imprese produttive nel settore automotive, attive soprattutto (182) nella fabbricazione di parti e accessori per gli autoveicoli e i loro motori. Ma sono 11.283 quelle che compongono la filiera regionale, che comprende la produzione di auto e componentistica, ma anche la commercializzazione e i servizi post-vendita, dando lavoro a 26.420 dipendenti.
Secondo alcuni studi d’impatto dei dazi sull’export veneto la perdita potrebbe variare da 465 milioni nello scenario meno fosco, per crescere fino a 812 milioni in quella peggiore.
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